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Israele, raid nel giorno dei colloqui di pace: “5 morti”. Poi: “Evacuare Khan Younis”. Gaza, 40mila vittime. Papa: “Guerra non si allarghi”

Anche nel giorno dei colloqui promossi a Doha da Qatar, Usa ed Egitto per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco a Gaza, nella Striscia e in Cisgiordania si continua a morire. Al Jazeera riferisce che almeno 3 palestinesi sono rimasti uccisi in un raid aereo israeliano che ha colpito una casa nel quartiere di […]

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Anche nel giorno dei colloqui promossi a Doha da Qatar, Usa ed Egitto per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco a Gaza, nella Striscia e in Cisgiordania si continua a morire. Al Jazeera riferisce che almeno 3 palestinesi sono rimasti uccisi in un raid aereo israeliano che ha colpito una casa nel quartiere di Sabra, a Gaza City, che ha fatto anche un numero imprecisato di feriti. L’emittente qatariota parla di vari bombardamenti anche su Khan Younis, nel sud dell’enclave, che avrebbero fatto altri morti nelle ultime 24 ore. Nell’area le operazioni non sembrano destinate a concludersi: le forze armate israeliane hanno ordinato ai civili palestinesi di evacuare la città. In particolare l’ordine di evacuazione, che preannuncia attacchi militari, riguarda il quartiere di al-Qarara. Il bilancio delle vittime, intanto continua a salire: il ministero della Salute dell’enclave, espressione di Hamas, ha reso noto che dal 7 ottobre l’offensiva militare israeliana ha causato la morte di almeno 40.005 palestinesi e ne ha feriti 92.401. Nelle ultime 24 ore, ha aggiunto in una nota, sono stati uccisi 40 palestinesi e 107 sono rimasti feriti.

Papa Francesco è tornato a parlare della situazione umanitaria nella Striscia definendola “gravissima” e chiedendo “ancora una volta che si cessi il fuoco su tutti i fronti, che si liberino gli ostaggi e si aiuti la popolazione stremata”, ha detto il pontefice durante l’Angelus. “Incoraggio tutti a compiere ogni sforzo perché il conflitto non si allarghi – ha aggiunto -, e a percorrere le vie del negoziato affinché questa tragedia finisca presto”.

Le operazioni dell’Idf non si fermano neanche in Cisgiordania. Altre due persone sono rimasti uccise in quella che l’esercito israeliano ha definito un’operazione antiterrorismo a Nablus, scattata nella notte di mercoledì. In precedenza Al Jazeera riferiva di un bombardamento israeliano con vittime sul campo profughi di Balata, nel centronord della Cisgiordania, alla periferia di Nablus. Nella stessa area, riferisce il quotidiano Haaretz, l’ultradestra israeliana continua a provocare: il parlamentare di estrema destra israeliano Tzvi Sukkot e migliaia di altri israeliani nella notte tra mercoledì e giovedì sono entrati nella Tomba di Giuseppe, sito religioso che sorge vicino al campo profughi di Balata.

Sul fronte israeliano le sirene di allarme antirazzi sono risuonate questa mattina nelle località israeliane vicine al confine con il Libano, come Ghajar, Kfar Yuval e Maayan Baruch, e anche sul kibbutz di Kissufim, vicino al confine con la Striscia. Il sito Ynet riporta che almeno 5 missili sono stati lanciati dal Libano sulla Galilea del nord, alcuni dei quali sono stati intercettati dalle difese aeree israeliane e altri sono caduti ed esplosi in zone disabitate. E’ esploso in un’area deserta anche il razzo lanciato dalla Striscia di Gaza sul kibbutz di Kissufim, a ridosso del confine. Non si registrano feriti né danni.

Il gabinetto di sicurezza israeliano terrà una riunione questa sera alle 21 locali (le 20 italiane) nel bunker di comando del quartier generale militare di Kirya, secondo quanto scrivono i media israeliani. L’ultima riunione si era tenuta la scorsa settimana, a quasi quattro mesi da quella precedente, il 13 e 14 aprile, che fece il punto dopo il lancio di 300 missili e droni dall’Iran.

Il New York Times riferisce che “Israele ha ottenuto tutto ciò che poteva militarmente a Gaza, secondo alti funzionari americani, che affermano che i continui bombardamenti non fanno che aumentare i rischi per i civili”. “Mentre l’amministrazione Biden si affretta a rimettere in carreggiata i negoziati per il cessate il fuoco – riporta il quotidiano -, un numero crescente di funzionari della sicurezza nazionale in tutto il governo ha affermato che l’esercito israeliano ha gravemente respinto Hamas ma non sarà mai in grado di eliminare completamente il gruppo”. Inoltre, “sotto molti aspetti, l’operazione militare di Israele ha causato molti più danni ad Hamas di quanto i funzionari statunitensi avessero previsto quando è iniziata la guerra in ottobre”.