Reduce da una stagione record di "È sempre mezzogiorno" su Rai1, la celebre conduttrice televisiva si apre al pubblico, condividendo riflessioni profonde sul tempo che passa, l'amore, la maternità e la consapevolezza di sé
“Ho vissuto bene, ho avuto più di quello che sognavo. Sono una donna fortunata”. Così esordisce Antonella Clerici in un’intervista intima e toccante rilasciata al Corriere della Sera. Reduce da una stagione record di “È sempre mezzogiorno” su Rai1, la celebre conduttrice televisiva si apre al pubblico, condividendo riflessioni profonde sul tempo che passa, l’amore, la maternità e la consapevolezza di sé. Nonostante il successo e la felicità raggiunta, Antonella ammette infatti che il tempo resta un “nemico nascosto”, soprattutto in una fase della vita in cui i bilanci si fanno più frequenti. “L’ho sempre rincorso… Quando sei molto giovane vai veloce: volevo finire l’università, entrare nel mondo del lavoro, fare carriera. Una rincorsa nella quale sentivo sempre che mi sfuggiva qualcosa”.
È stato intorno ai 40 anni che Antonella ha iniziato a dare un altro valore al tempo, realizzando che la carriera non era tutto. Il desiderio di maternità, inizialmente frustrato, l’ha portata a intraprendere un percorso di cure che ha culminato nella nascita della sua amata figlia Maelle: “Mi regalarono il mio primo adorato labrador, Oliver, e mi dissi: cavolo, forse vogliono dirmi che mi deve bastare un cane… Decisi di sottopormi a una serie di cure ed è nata Maelle“. I 50 anni sono stati invece un periodo difficile, segnato dalla menopausa e da un senso di vecchiaia: “Oggi, avendone compiuti 60, mi dico: ma magari ne avessi 50”, confessa Antonella. Ma è proprio a 50 anni che ha incontrato Vittorio Garrone, il suo attuale compagno, che le ha regalato una nuova prospettiva sul tempo: “Lui mi rispose regalandomi una clessidra e dicendomi: tu sei il tempo senza tempo“.
Antonella affronta quindi il tema dell’invecchiamento con onestà e coraggio. Ammette di sentirsi invecchiata, ma con consapevolezza e serenità: “A 30 anni ero una bella donna, mi guardavano, perdoni il termine, con la bava alla bocca. Ora sono una bella signora consapevole della sua età, che non si metterebbe mai a giocare con queste cose”. E non si tira indietro neanche a parlare della morte: “Mi piacerebbe molto preparare il mio funerale. Ho sempre chiesto: mettetemi nel mio bosco, non davanti alla casa. In quel bosco si dice che si incontravano una coppia di amanti, due pastori. Si trovavano vicino al ruscello. Ho detto a Vittorio che vorrei costruire lì un tempietto scintoista. Poi, odio l’idea della bara chiusa. Se mi bruciano non vorrei usassero la fiamma ossidrica: preferirei la pira al posto del forno crematorio. Per il mio funerale, insomma, mi piacerebbe dire la mia. Mia madre mi ha sempre raccomandato: al mio venite belle e non sciatte”.
La conduttrice confida, infine, i timori per l’operazione d’urgenza per rimuovere una cisti ovarica a cui si è sottoposta di recente, affrontata con coraggio e fede: “Ora voglio andare a trovare ad Assisi Carlo Acutis (morto nel 2006 a 15 anni, verrà proclamato santo, le sue spoglie si trovano ad Assisi, ndr): mentre andavo a Roma guardavo Instagram e mi compariva lui, l’ho vissuto come un segno. L’ho pregato a lungo. Da quando ho fatto l’operazione non mi è più comparso…Sa, sono molto credente. Proprio in questi giorni sto leggendo un bestseller francese Dio esiste“.