Nuovo caso di intossicazione da cannabis di un neonato a Palermo. Il piccolo, che ha 10 mesi, è giunto al pronto soccorso dell’ospedale Cervello, dove i genitori, due giovani poco più che ventenni originari del Palermitano, lo hanno accompagnato nelle scorse ore, dopo che il neonato aveva accusato un malore. I medici, che hanno eseguito gli accertamenti con esami del sangue e delle urine, hanno riscontrato la positività alla cannabis. Il bimbo non sarebbe in pericolo di vita. Sulla vicenda indagano i carabinieri.
Come ricorda l’ospedale Niguarda di Milano – che un centro antiveleni di eccellenza – i piccoli intossicati “faticano a stare in piedi e a camminare, barcollano e cadono per la riduzione del tono muscolare. Sono meno reattivi e tendono ad addormentarsi. Le pupille sono dilatate e la frequenza cardiaca aumentata, spesso compaiono difficoltà respiratorie. La situazione può aggravarsi fino al coma e alla comparsa di convulsioni con grave rischio per la vita. Purtroppo l’hashish si presenta come un dado da cucina e attira particolarmente i bambini perché è friabile, si sbriciola e si scioglie facilmente in bocca (non accade lo stesso con la marijuana che invece si presenta a foglie ed è più difficile che un bimbo ne sia attirato). Se l’ingestione è recente e il bambino è arrivato rapidamente in ospedale può essere utile la lavanda gastrica e la somministrazione di carbone vegetale che agisce come assorbente del tossico. Non esiste un antidoto all’hashish, si interviene sui sintomi e per sostenere le funzioni vitali se compromesse. Al solo sospetto di ingestione di sostanze, la raccomandazione è sempre di contattare un Centro antiveleni che consiglierà il da farsi”.