In un recente episodio di Grey’s Anatomy, il medical drama ormai arrivato alla 20esima stagione, due donne arrivano in ospedale per un dolore al ginocchio e scoprono di aver contratto la gonorrea, un’infezione sessualmente trasmissibile, dallo stesso uomo. Nulla di sorprendente se non fosse che le due donne hanno praticamente ottant’anni. Il grande talento della longeva serie tv non è tanto quello di saper raccontare la medicina ma la società, sottolineandone i piccoli e i grandi cambiamenti. Ci perdoneranno i fan (lo spoiler è minimo rispetto alla trama principale) ma la scelta degli sceneggiatori indica un preciso zeitgeist: la rottura dei tabù sul piacere delle donne a tutte le età. “Il lato positivo del patriarcato? Le donne diventano invisibili intorno ai 60 anni – dice una delle due arzille pazienti – e poi sono libere di fare quello che vogliono, incluso un ottimo sesso, perché non importa più niente a nessuno”.
Per molti anni, il sesso in menopausa è stato veramente invisibile. Un tabù. Nessuno ne parlava, se non per denunciarne l’assenza. Ma le donne non smettono di esistere dopo essere entrate in quella nuova fase della vita: il corpo cambia, è vero, ma non per questo spariscono istinti, bisogni e desideri. Anzi. La comunità medica ripete alle donne che il calo della libido non dev’essere la pietra tombale della sessualità, ma la società nel suo complesso è molto reticente, se non imbarazzata, nel parlare di donne mature sotto le lenzuola. Figuriamoci nel mostrarle, sul grande e sul piccolo schermo.
Quasi dieci anni fa, un articolo della BBC investigava l’assenza di scene di sesso tra over 60 al cinema. Magari c’era l’allusione, ma sempre dietro una porta chiusa. “Sebbene l’amore possa sbocciare tra settantenni – scriveva Emma Jones nel 2015 – le telecamere non si sono mai intromesse in nessuna consumazione, il messaggio sembrava essere che nessuna era possibile”.
Poi qualcosa è cambiato: è arrivato Amour di Michel Haneke, vincitore dell’Oscar e della Palma d’oro nel 2012. Dieci anni dopo, nel 2022, Emma Thompson ha interpretato una vedova che decideva di far pace col suo corpo nella commedia Il Piacere È Tutto Mio: non solo inseguiva l’orgasmo, ma pagava un professionista per aiutarla (scardinando un altro tabù). In mezzo ci sono stati vari fenomeni pop che hanno aiutato a cambiare la narrazione, da Grace and Frankie alla serie cult Sex and the City. Il personaggio di Samantha Jones, nei film della saga, prova a ritardare il più possibile la menopausa, ma non ha certo intenzione di ritirarsi a vita privata. Anzi: è la stessa Samantha di sempre, sempre sia lodata, pronta a rivendicare che anche le donne di 50 anni fanno sesso, eccome. Un tema portato avanti nel reboot della serie, And Just Like That, dove tutte le protagoniste hanno raggiunto la mezza età.
Fuori dalla finzione, l’attrice Sharon Stone, intervistata dal podcast Ladygang ha rivelato di sentirsi “più sexy che mai” a 65 anni, quando “la gente pensa che nessuno ti guardi più”. Per poi aggiungere: “Ci sono tanti uomini che vogliono venire a letto con me, oggi come un tempo”. Se di sesso in menopausa è così difficile parlarne è perché tendiamo a immaginare il sesso come di esclusiva competenza di persone giovani, sode e avvenenti. È vero: invecchiando, non tutto è facile come prima, e bisogna fare i conti coi limiti del corpo. Ma questo non significa che sia impossibile, o che la libido sparisca. Non siamo abituate a pensare ai desideri delle donne mature, a vederle come individui completi piuttosto che come nonne, mamme, zie. Forse però ha ragione Grey’s Anatomy quando suggerisce che tra i vari regali dell’età c’è una certa libertà, accompagnata da nuove consapevolezze. E allora, tanto vale approfittarne, in barba ai tabù.