Kamala Harris, candidata democratica per la corsa alla Casa Bianca, inizia a tratteggiare il suo programma economico in caso di vittoria contro Donald Trump nelle elezioni di novembre. In cima alla lista ci sono un divieto per le grandi aziende alimentari di aumentare il costo dei loro prodotti oltre una certa soglia, tre milioni di nuove case e uno stop al caro affitti, un taglio delle tasse, per un massimo di 6mila dollari nel primo anno, per le famiglie con un neonato. Harris ha promesso, inoltre, un sussidio di 25mila dollari per l’acquisto della prima casa. Quanto alle tasse in generale, ha assicurato che non intende aumentarle per gli americani che guadagnano meno di 400mila dollari l’anno. Le misure sono state illustrate a Raleigh, in North Carolina, uno degli Stati in bilico, vinto da Trump nel 2016.

“Costruirò un’economia delle opportunità per tutti”, ha affermato Harris, assicurando anche che eliminerà “inutili lungaggini burocratiche” per le imprese. Poi ha ribadito l’impegno verso la classe media perché “quando la classe media è forte, l’America è forte”. Harris ha promesso di avviare il suo piano nei primi 100 giorni alla Casa Bianca. “Si tratta di un insieme di azioni coraggiose che affronteranno alcuni degli elementi più critici per le famiglie americane in questo momento e punteranno a rafforzare la loro sicurezza finanziaria”, ha affermato la candidata, attuale vice presidente di Biden, in una nota. Qualche giorno fa, sempre in North Carolina, Trump ha accusato la rivale di “copiare il suo piano economico”, riferendosi probabilmente all’idea di tagliare le tasse sulle mance che entrambi hanno proposto.

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