Politica

M5s, le modifiche che vorrei nella Costituente per non violare i valori fondanti

Il Movimento 5 stelle si avvia ad affrontare una costituente e dovrebbe innanzitutto prendere coscienza di sé e della sua storia, analizzare i cambiamenti epocali della società di oggi per tracciare la rotta verso il futuro.

Questa è l’epoca del più grande accentramento di potere che c’è mai stato nella storia dell’umanità: potere politico, economico, creativo, di generatori di mondi digitali, di conoscenze e brevetti, idee ed abitudini.

A questo perverso accentramento di potere il M5S, assorbendo di fatto le istanze dei movimenti sociali di fine e inizio secolo, ha sviluppato la sua risposta promuovendo l’e-democracy e la democrazia diretta dando potere ai cittadini iscritti e attivisti del M5S di indirizzare e scegliere i temi della politica, stabilendo delle regole etiche come taglio dello stipendio e doppio mandato in modo da ridurre l’accentramento di potere economico e politico. Ciò che manca sulla scena politica sono le proposte radicali contro l’accumulazione di potere economico, potere dell’informazione e potere di possesso di brevetti e di dati.

Ora domandiamoci. Dentro al M5S si è creata una piccola e nascosta élite che sta accentrando il suo potere?

Lo scorso mese un articolo sulla stampa ha segnalato 38 morosi su 88 parlamentari, ovvero il 40%, che non si taglia più lo stipendio. Dal M5S non è arrivata alcuna smentita o replica e questo è preoccupante. Sarebbe utile sapere chi è in regola e chi no.

In passato attraverso una piattaforma, gli attivisti e gli iscritti al M5S potevano verificare il rispetto dei versamenti complessivi dei portavoce che hanno contribuito ad eleggere. Un potere in mano ai cittadini che oggi non c’è più. Mi chiedo: le persone che violano il codice etico così palesemente possono partecipare ad una costituente inquinandone gli esiti o dovrebbero essere espulse prima?

Già è accaduto in passato che molti avevano smesso di tagliarsi lo stipendio in attesa degli esiti sulla decisione che riguarda il terzo mandato. Quando alcuni parlamentari hanno capito che non ci sarebbe stata la deroga hanno scatenato una scissione con Di Maio. Poi politicamente hanno fallito miseramente, perché i cittadini non sono stupidi e il loro allontanamento ha rivitalizzato il M5S.

Sempre sulla gestione del potere ci sono altri problemi nella costituente di ottobre. Giuseppe Conte in un’ intervista al Fatto Quotidiano ha specificato che tutto il confronto dell’assemblea costituente finirà in un documento finale che bisognerà votare complessivamente con un no o un sì. Questo è lontano anni luce dalla democrazia diretta a cui un movimento del XXI secolo si deve ispirare, dove i cittadini devono avere il potere ed essere liberi di scegliere punto per punto ciò che vogliono, indirizzando il potere politico.

Tutti gli studi sociali dicono che oggi i giovani e i cittadini del nostro tempo si aspettano di poter decidere su tematiche molto specifiche e su battaglie momentanee. Invece si sceglie il pacchetto prendere o lasciare, come già accaduto con liste bloccate e candidati scelti in blocco dal Presidente. Anche qui si è potuto misurare alle Europee come alcune scelte fossero buone e degne di essere approvate in quanto premiate dagli elettori mentre altre sono state bocciate dai cittadini.

Un voto unico su un documento omnicomprensivo che punta sulla dicotomia vecchio-nuovo rischia, dal mio punto di vista, di diventare un raggiro, una truffa e una brutta manipolazione.

Passiamo infine all’analisi sulla proposta di sorteggio di 300 rappresentanti invece che di una votazione degli iscritti di opinion maker votati dalla base. Si sottrae potere agli iscritti e lo si consegna alla sorte, con il rischio che di fronte ad esperti e parlamentari che guidano i tavoli di discussione, chi viene estratto può non avere solide e strutturate argomentazioni politiche rappresentative, diventando vittima di facili manipolazioni.

Invece di promuovere pluralismo per arricchire e fare crescere il M5S, si isolano e dividono i cittadini di fronte a chi guida i tavoli: eletti con potere politico, simpatizzanti con potere mediatico, esperti che qualificano tutti gli altri come inesperti. Come verranno scelti tutti questi attori?

Un processo partecipativo può essere vero o una farsa. Fingendo un rinnovamento dei contenuti, si può accentrare il potere, cancellare i pochi contrappesi dentro al M5S, ridurre la distribuzione del potere e il controllo degli iscritti sui propri rappresentanti. Accendo la luce su questi elementi per chiedere agli organi che ne hanno potere le seguenti modifiche della costituente:

– esclusione degli eletti che non si tagliano più lo stipendio;
– votazioni separate su temi indipendenti;
– votazione degli iscritti invece che sorteggio.

Tutte modifiche per evitare di violare i valori fondanti del M5S.

Riceviamo e pubblichiamo

Si precisa che all’esito dell’assemblea costituente non è prevista una votazione in blocco unico per esprimere una preferenza su un unico documento, ma al contrario nel documento finale ci saranno diverse proposte che verranno messe in votazione singolarmente e separatamente.

Ufficio Stampa M5S