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“Dopo la pensione ci siamo trasferiti in Guatemala: era il nostro sogno ma si è rivelato un incubo”

Robert Zimmerman e sua moglie hanno fatto di tutto per vivere una pensione tranquilla, ma senza successo

La vita in pensione. Chiunque vorrebbe che fosse tranquilla, serena, godibile. Spesso, però, nelle grandi città c’è il rischio che il solo assegno di pensione non basti ad affrontare le spese e mantenere un certo tenore di vita. E le soluzioni, in questi casi, sono due: continuare a lavorare oppure trasferirsi in un Paese dove la vita è meno cara.

È quello che hanno pensato Robert Zimmerman e sua moglie, che sognavano di trascorrere gli anni della pensione lontano dagli Usa, immersi nella natura. Per questo motivo, la coppia si è trasferita prima a Phoenix e poi a Houston. Anche lì, però, non si sentivano pienamente soddisfatti: “Ero stanco della monotonia della città e pensavo che trasferirsi in Guatemala, con il suo costo della vita più basso, sarebbe stata la soluzione migliore. Un paradiso naturale: era il nostro sogno”.

Ed è cosi che è maturata la decisione di trasferirsi a San Marcos La Laguna, un piccolo villaggio sul lago Atitlàn. Un paesaggio incantevole e una comunità di espatriati sembravano l’ideale per una coppia in pensione. Ma qualcosa è andato storto e le difficoltà in primis strutturali hanno trasformato presto il sogno in un incubo. “Non ci sentivamo sicuri in quella casa. Se ci fosse stato un terremoto, non saremmo sopravvissuti”, ma anche ambientali, dato che rumori costanti e gas discarico rendevano complicato rilassarsi.

La vita per la coppia di pensionati non era affatto semplice e, in più, i due si sono trovati ad affrontare una barriera insormontabile a livello culturale, linguistico e infrastrutturale. Di lì a poco, la pandemia da Coronavirus li ha costretti al ritorno in patria. “Sapevamo che tornare sarebbe stato più costoso, ma non avevamo altra scelta”, spiega Zimmerman al Business Insider. E nonostante la coppia si sia stabilita a Rockford, in Illinois, dove il costo della vita dovrebbe essere più economico rispetto alle grandi città, la sfida di trovare un lavoro non è stata abbandonata. “La maggior parte delle persone con cui lavoravo a Seattle ora ha lavori ben pagati nel settore tecnologico. Io, invece, in questa piccola città dell’Illinois, non riesco a trovare nessun lavoro simile a quello che svolgevo prima”, conclude il 72enne.