Venerdì è scaduto il termine per il governo tedesco per la presentazione del bilancio di previsione 2025 nei termini previsti per l’iter parlamentare. Non c’era alcuna certezza che l’esecutivo riuscisse a rispettare la scadenza e, in effetti, ci è riuscito solo a metà. Il governo ha recuperato circa 5 miliardi di euro che tuttavia non bastano. Ce ne vorranno ancora una dozzina che dovranno essere reperiti nel corso del dibattito parlamentare. Inizialmente aveva il traguardo di ridurre il buco di 17 miliardi almeno a 9.
In sostanza l’accordo, che deve essere sottoscritto da tutti i ministri per essere poi trasmesso alle Camere, prevede che le ferrovie tedesche ottengano un’iniezione di capitale di 4,5 miliardi in sostituzione di sussidi, con conseguente aumento dell’indebitamento pubblico. Inoltre, Deutsche Bahn riceverà un prestito federale di tre miliardi di euro. Con questo sistema però il limite all’indebitamento entro lo 0,35% del PIL sarebbe salvo. Per il 2025, al momento è previsto un aumento complessivo di capitale delle Deutsche Bahn di circa 5,9 miliardi di euro al fine di ammodernare la rete ferroviaria. Quanto sia mal ridotta lo dimostra la chiusura per 4 mesi della tratta Berlino Amburgo, via Wittenberge, per lavori urgenti.
Nel nuovo bilancio si prevede poi che la società energetica Uniper, duramente colpita dalla crisi del gas innescata dalla guerra in Ucraina, aumenti di 300 milioni il versamento allo Stato e, al contempo, viene ridotto di 200 milioni di euro l’accantonamento in previsione della perdita di entrate fiscali da contributi Ue per la crisi energetica. Il governo parte dal presupposto che il gap di risorse, decisamente superiore a quello ordinario, verrà in qualche modo colmato da surplus che si ricaveranno dalla crescita economica.
Le critiche dell’opposizione sono però aspre: “Da mesi il governo cova l’uovo” per poi presentare “al secondo tentativo, qualcosa che resta molto dubbio dal punto di vista costituzionale” afferma il portavoce della Cdu competente per le politiche di bilancio Christian Haase che ha poi aggiunto “la condizione della Germania è quella di un paziente malato a cui non vengono somministrate le medicine giuste”. Il professore di economia internazionale dell’Università Heinrich Heine di Düsseldorf e membro del comitato consultivo scientifico del ministero dell’economia, Jens Südekum, trova invece che il governo “sia andato sul sicuro”; in definitiva ci saranno solo prestiti ed aumento di capitale delle Deutsche Bahn che possono essere realizzati come transazioni finanziarie senza influire sul debito.
Il ministro delle finanze Christian Lindner (FDP) aveva rimesso in gioco l’accordo di bilancio raggiunto lo scorso luglio, dopo un lungo iter di oltre 80 ore di consultazioni, chiedendo un audit su alcune misure e rendendone pubblici gli esiti negativi, senza però discuterne prima coi partner. Lo spirito di coesione nella maggioranza di governo vacilla e, stando ai sondaggi, dovrà reggere ai contraccolpi del voto di settembre nell’Est del paese. La FDP ormai provoca apertamente i partner: la SPD dovrebbe tagliare lo stato sociale e gli aiuti allo sviluppo; i Verdi lasciare più spazio alle auto nelle città, con meno zone pedonali e piste ciclabili ed una tariffa fissa per il parcheggio. La Germania invece avrebbe bisogno di garanzie di unità nel governo per tentare di rilanciare con successo l’economia.