L’asse estivo tra Forza Italia e le opposizioni a sostegno della riforma della cittadinanza agita la maggioranza. Un’intesa nata a cavallo di Ferragosto e che trova ogni giorno sempre più segnali di forza, tanto da spingere il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti a intervenire. Mentre gli azzurri, anche oggi, hanno ribadito la disponibilità a discutere su una proposta di legge per lo ius scholae, il deputato di Fratelli d’Italia ha lanciato un avvertimento agli alleati, seppur senza citarli esplicitamente: “Che l’opposizione provi a dividere la maggioranza”, ha detto, “è scontato, ma spetta a quest’ultima non farsi tirare per la giacca e realizzare, con serietà e pragmatismo, il programma che con il loro voto gli elettori hanno approvato, evitando di dividersi su temi che la sinistra oggi ritiene fondamentali, salvo averli accuratamente ignorati quando era maggioranza”. Da giorni ormai si susseguono dichiarazioni e segnali di apertura, sempre rispediti al mittente dal muro di Fdi e del Carroccio. Oggi però, anche il leghista Luca Zaia ha detto la sua, invocando una “no fly zone sui diritti civili” e sconfessando le parole di Vannacci su Egonu: “E’ italianissima”, ha detto al Corriere.

Da giorni insomma, continua il dibattito sulla cittadinanza, iniziato dopo i successi olimpici degli atleti azzurri di nuova generazione. Archiviata momentaneamente, anche dalle opposizioni, l’ipotesi dello Ius soli, sulla quale la chiusura della maggioranza è netta, si fa strada sempre più l’idea di uno Ius scholae, legato alla frequentazione di cicli di studio nel nostro Paese da parte di bambini e bambine nati da genitori immigrati. Se il governo non ha mai detto di volersi occupare del tema, a fare la differenza questa volta può essere l’apertura di Forza Italia. Azione, con il leader Carlo Calenda a fare da apripista alle dichiarazioni di tutti i suoi, chiede a Pd e FI di arrivare insieme a una soluzione. Calenda ha anche osservato: “I figli di Berlusconi non vogliono più un partito appiattito sulla destra e si sono sganciati sui diritti. Ciò apre prospettive interessanti. Siamo dentro un fatto politico nuovo”. Quindi ha lanciato l’appello: “Cari Pd e Forza Italia, è evidente che sullo Ius scholae si può fare un lavoro proficuo in questa legislatura. Il Parlamento ci ha già lavorato nel passato, ripartiamo insieme e facciamolo presto”.

Quella di Forza Italia, tiene a sottolineare il portavoce del partito, Raffaele Nevi, non è una “svolta a sinistra. Noi abbiamo le nostre proposte e quando le riteniamo giuste ed equilibrate non ci preoccupiamo di chi le condivide e chi non le condivide. La cittadinanza deve essere il giusto riconoscimento di un percorso di integrazione profondo che non può non passare per la scuola. Per questo Berlusconi era particolarmente convinto dello Ius scholae, la concessione della cittadinanza dopo i 10 anni di scuola dell’obbligo e se ti comporti da buon cittadino”. Ma Nevi non è solo. “Esistono leggi urgenti, poi ce ne sono altre che sono – più semplicemente – giuste”, ha detto Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali. “Una riforma della cittadinanza che consenta di riconoscere prima della maggiore età e meglio diritti e tutele ai compagni di scuola dei nostri figli dopo che hanno terminato il ciclo scolastico lo è senza dubbio”.

Da notare che in maggioranza, Fi non è completamente isolata. “Siamo favorevoli a concedere la cittadinanza ai ragazzi figli di cittadini stranieri che abbiano frequentato due cicli scolastici completi in Italia”, ha detto il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Il Partito democratico ha invitato Fi a portare la legge in Parlamento, e a non perdere altro tempo, mentre è arrivato anche l’appoggio di Italia viva: “Bene la riapertura del dibattito sulla cittadinanza, ora lavoriamo tutti insieme a una nuova legge”, ha detto la renziana Raffaella Paita. Sulla stessa linea il Movimento 5 Stelle: “La mia proposta di legge è depositata da inizio legislatura, è la stessa proposta approdata in Aula nella scorsa legislatura anche con l’aiuto di Forza Italia e sono disposta a lavorare con tutti, anche partendo da un testo comune e non dal mio, pur di approvarla”, ha detto Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5s a Montecitorio. “Il confronto sulla proposta di riforma della legge sulla cittadinanza – è infine l’auspicio di Avs – va fatto in Parlamento. Noi abbiamo già presentato una proposta per fare almeno un piccolo e indispensabile passo in avanti, quello di dare cittadinanza alle ragazzine e ai ragazzini che siano nati qui o altrove ma che abbiamo frequentato cinque anni ininterrottamente le nostre scuole”.

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