L'assistente e due medici si sarebbero già dichiarati colpevoli
Si arricchisce di nuovi, agghiaccianti, elementi la tragica morte dell’attore Matthew Perry, stroncato da uno svenimento che lo ha fatto annegare nella vasca idromassaggio della sua villa a Los Angeles lo scorso 28 ottobre 2023.
Lo hanno rivelato gli accertamenti delle autorità in merito all’inchiesta nei confronti dell’assistente di Perry, Kenneth Iwamasa, a cui l’attore avrebbe chiesto di “spararmene una grossa” prima che gli venisse iniettata l’ultima, e fatale, dose di ketamina.
Sarebbe stato lo stesso attore di Friends a chiedere di “preparagli la vasca idromassaggio” prima delle iniezioni, che sarebbero arrivate, secondo i procuratori, tra le 8.30 e le 12.45 del giorno della sua morte.
Oltre a Iwamasa sono stati arrestati anche Eric Fleming e il dottor Mark Chavez (che si sono dichiarati colpevoli) e Jasveen Sangha e il dottor Salvador Plasencia (che invece si sono dichiarati non colpevoli).
E sarebbe stato proprio Perry a chiedere al suo assistente di procuragli la droga già alla fine di settembre 2023. “Lo indirizzò a trovare fonti da cui acquistare i farmaci”, tra cui Plasencia e Fleming, da cui Iwamasa avrebbe poi ottenuto la ketamina. In particolare, l’assistente di Perry avrebbe incontrato Plasencia ben sette volte tra il 30 settembre e il 28 ottobre 2023.
Secondo il procuratore distrettuale della California, Martin Estrada, “Gli imputati sapevano che quello che stavano facendo era sbagliato”, dice riferendosi ai già noti problemi dell’attore con la dipendenza. “Alla fine, questi erano più interessati a trarre profitto dal signor Perry che a prendersi cura del suo benessere”, conclude Estrada. In totale, Perry avrebbe speso almeno 55 mila dollari per compare ketamina liquida e in pastiglie.
La rete di contatti sarebbe nata in primis da Plasencia che, venuto a conoscenza dell’interessa di Perry, contatto Chavez per decidere l’importo da addebitargli. Sarebbe stato, invece, Fleming a indirizzare Iwamasa a Sangha, la cosiddetta “Regina della ketamina” di North Hollywood. E ora, Iwamasa rischierebbe 25 anni di carcere per aver iniettato a Perry l’ultima dose, quella fatale, di ketamina.