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“Volete la mia morte, farmi male non vi basta. Siete Inquisitori. Io cosa sono invece?”: l’attacco di Morgan ai giornalisti “violenti”

Il cantante ha pubblicato su Instagram una lunga invettiva rivolta a chi presenta, a suo dire, un'"immagine negativa di lui"

di F. Q.
“Volete la mia morte, farmi male non vi basta. Siete Inquisitori. Io cosa sono invece?”: l’attacco di Morgan ai giornalisti “violenti”

Una nuova, l’ennesima, invettiva di Morgan. Questa volta accompagnato dal suo pianoforte, con cui vorrebbe deliziare le orecchie di chi ascolta. Prima, però, un attacco rivolto ai “giornalisti violenti” – come lui stesso li definisce -, ritenuti colpevoli dal cantante perché, a suo modo di vedere le cose, presenterebbero un’immagine “negativa” di lui. Il riferimento è alla questione legata al caso di Angelica Schiatti, all’eco mediatico che si è creato intorno alla vicenda e ai lavori che ha perso, come la rescissione del contratto che lo legava a Warner Music e la sospensione del suo programma in Rai. Insomma, una situazione che lo stesso cantante sembrerebbe non aver apprezzato.

“Allora diciamo questa cosa a quelli che continuano a rompermi le pa**e – tuona immediatamente l’artista -. Basta! Io vi ho espresso una situazione, vi ho detto che non lavoro a causa di quello che avete scritto voi”. È solo l’inizio, questo, di un lungo sfogo pubblicato da Morgan sul suo profilo Instagram. Uno sfogo al cui centro dell’attacco ci sarebbero i giornalisti. Colpevoli, questi, di volere “la mia morte – spiega il cantante -. Più di così non si può arrivare, per favore, smettetela di criticare, di far uscire il negativo, ma quando finirete? Voi desiderate eliminarmi. Vi sto sul ca**o e anche voi state sul ca**o a me, ma non voglio la vostra morte, lasciate vivere. Non vi basta avermi fatto male, volete la morte. Cosa insegnate ai vostri figli? ‘Io desidero la morte di un cantante, gli abbiamo già rovinato la vita ma non ci basta, noi ti facciamo imparare, caro bambino’. questo spiegate ai vostri figli. Così imparerebbero a non avere dei sentimenti, uno strato di sensibilità, a rispettare gli altri. Perché voi non mi rispettate, e si è capito. Io sono uno di quelli di cui non vi fotte un cazzo. Lo scrivete in modo tale che anche gli altri lo pensino, ma se non vi fotte di me perché continuate a scrivere di me? Lasciatemi stare, cosa diavolo siete? Degli inquisitori del medioevo? E io cosa sono invece?”, conclude Morgan, che poi si dedica alla “lettura di Adagio Assai dal concerto in Sol per pianoforte e orchestra di Maurice Ravel”, si legge nel post.

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