Cinema

È morto Alain Delon, il linfoma e la violenta faida familiare negli ultimi anni della sua vita: da mesi era sotto tutela giudiziaria rafforzata

In un'intervista rilasciata alla polizia la scorsa estate, Delon aveva espresso il suo profondo sconforto, dichiarando: "Voglio morire, la vita è finita"

di F. Q.
È morto Alain Delon, il linfoma e la violenta faida familiare negli ultimi anni della sua vita: da mesi era sotto tutela giudiziaria rafforzata

Il mondo del cinema piange la scomparsa di Alain Delon, icona indiscussa del cinema francese, all’età di 88 anni. L’annuncio è stato dato dai figli, che nonostante le recenti battaglie legali, si sono uniti nel dolore per la perdita del padre. Negli ultimi anni, la vita di Delon è stata segnata infatti da un’aspra battaglia legale con i figli Anthony e Alain Jr., i quali accusavano la sorellastra Anouchka e l’assistente dell’attore di raggiro nei confronti del padre malato. Tanto che era stato posto sotto tutela giudiziaria a seguito di un deterioramento delle sue condizioni psico-fisiche: la decisione era stata presa dal tribunale di Montargis, nel dipartimento di Loiret, il 25 gennaio 2024, dopo una diagnosi medica risalente al 13 gennaio dello stesso anno.

La tutela rafforzata, prevista dalla legge francese, implicava la nomina di un amministratore di sostegno per gestire gli affari correnti di Delon, compresa la gestione delle sue finanze, la posta, e la protezione contro atti di appropriazione indebita, come la firma su assegni o documenti personali. Questo perché i figli Anthony e Alain-Fabien avevano chiesto la sospensione delle cure mediche, una scelta alla quale la sorella Anouchka si era fortemente opposta. La disputa si è intensificata ulteriormente con le accuse dei due figli maschi contro Anouchka, sostenendo che la sorella avrebbe nascosto loro i problemi di salute del padre con l’intento di riportarlo in Svizzera, dove risiede, al fine di evitare il pagamento di tasse elevate sull’eredità di Delon, stimata intorno ai 200 milioni di dollari.

“Io non sono mai andata contro la volontà di mio papà”, aveva dichiarato Anouchka nei mesi scorsi. “Lo voglio portare in Svizzera per farlo curare, ma Anthony non ha voluto. Sono la figlia di mio padre, non sono la figlia di un portafoglio, non ho nessun secondo fine”. Anthony, dal canto suo, aveva respinto le accuse, sostenendo che Anouchka avrebbe mentito sulle reali condizioni di salute del padre e sulle sue volontà riguardo alle cure: “La questione del trattamento medico, le cure, sono solo parole. Io ho interrotto le cure di papà, ma non sono mai state vitali, sono palliative“.

Nel 2023, i tre figli di Delon hanno denunciato la sua assistente Hiromi Rollin per “violenze fisiche e psicologiche” e “sequestro di persona vulnerabile”. Rollin ha risposto accusando i figli di “tentato omicidio volontario”, sostenendo che non avrebbero fatto ricoverare prontamente Delon in una clinica svizzera, mettendo a rischio la sua vita. A gennaio 2023, è stato reso noto che Alain Delon soffriva di un “linfoma ad evoluzione lenta” e che avrebbe espresso il desiderio di ricorrere all’eutanasia. Nel 2019, dopo aver ricevuto la Palma d’oro, era stato colpito da un ictus. In un’intervista rilasciata alla polizia la scorsa estate, Delon aveva espresso il suo profondo sconforto, dichiarando: “Voglio morire, la vita è finita”.

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