Ostriche, crudités, champagne a volontà. La famiglia Polese fa le cose in grande – com’è nel suo stile – in occasione del Ferragosto a bordo dello yacht, ma sui social scoppia la polemica. “Ma non stavano in bancarotta?” si chiede qualcuno, “Si diceva che gli avessero sequestrato tutto” fa eco qualcun altro. E ancora: “Non si ostenta così il cibo, con il costo di questo pranzo avreste mandato a scuola per un anno intero cento bambini africani”.
Su TikTok donna Imma e il marito Matteo, volti del noto programma di RealTime Il castello delle cerimonie, mostrano l’abbondanza e il lusso di cui si circondano in questi giorni di vacanza di metà agosto. “Imma cosa hai preparato di buono oggi?” chiede il consorte davanti a una tavola più che imbandita con ogni bene, “Mattè questo è solo l’antipasto, penso che ti basta tutto questo vero?” replica lei. La clip viaggia spedita verso i 4 milioni di visualizzazioni anche grazie alla polemica che ne è nata. Ora i commenti sono stati disattivati, ma come riporta Il Messaggero in molti hanno fatto riferimento alle recenti vicende giudiziarie che hanno visto protagonista La Sonrisa, la struttura ricettiva di Sant’Antonio Abate, Napoli, dove i Polese organizzano da anni matrimoni e cerimonie all’insegna dello sfarzo.
Se è vero che su TikTok Imma e Matteo si mostrano spensierati e felici, gli ultimi mesi per loro non devono essere stati privi di difficoltà. A febbraio di quest’anno, infatti, La Sonrisa è stata confiscata per abusivismo, e al momento la sua sorte è più incerta che mai. Tutto, in realtà, ha avuto inizio nel 2011, quando gli inquirenti hanno contestato una serie di abusi edilizi – che sarebbero cominciati dal 1979 – su un’area di oltre 40mila metri quadri.
Nel 2016 il tribunale di Torre Annunziata ha emesso la sentenza di primo grado che condannava a un anno di reclusione con pena sospesa Rita Greco, defunta consorte del “Boss delle Cerimonie” Antonio Polese, e Agostino Polese, suo fratello e amministratore della società. In seguito alla sentenza emessa a febbraio di quest’anno dalla Corte di Cassazione la struttura ricettiva è stata confiscata dal Comune, e i dipendenti sono pure scesi in strada per chiedere che l’hotel continuasse le proprie attività per preservare i propri posti di lavoro.
In questi mesi La Sonrisa è rimasta aperta, e di recente Ilaria Abagnale, sindaca di Sant’Antonio Abate, ha fatto sapere che in attesa di sapere che ne sarà della struttura i Polese avrebbero pagato un canone di occupazione al Comune. Due sono gli scenari possibili per l’hotel che ha realizzato i sogni di tanti sposi: la demolizione o il risanamento degli abusi per tenerlo in piedi. Le prossime perizie saranno cruciali in tal senso. Nel frattempo, però, Imma e Matteo non perdono il sorriso e la voglia di fare festa.