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Val Pusteria, ritrovato il cadavere di un ragazzo tra i 20 e i 30 anni: il corpo era quasi decapitato

Val Pusteria, ritrovato il cadavere di un ragazzo tra i 20 e i 30 anni: il corpo era quasi decapitato
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È avvolta nel mistero la morte di un giovane il cui corpo è stato ritrovato questa mattina nelle campagne attorno a Vandoies, nella bassa Val Pusteria, in Alto Adige. Il cadavere è stato trovato con la testa quasi decapitata e molto probabilmente il ragazzo – di età compresa tra i 20 e i 30 anni – è morto dissanguato. I sopralluoghi dei carabinieri e gli elementi raccolti fino ad ora non sono stati sufficienti per ricostruire un quadro chiaro.

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Il cadavere del ragazzo è stato rinvenuto verso le 9 di questa mattina dal soccorso alpino di Val Venosta in una zona di alpeggio a circa 1.600 metri di altitudine nei pressi della malga di Raffaltal. Il cadavere era accanto all’auto parcheggiata della vittima. sul posto, oltre ai carabinieri, è intervenuta la Croce Bianca. Lo stato nel quale è stato ritrovato il cadavere fa pensare ad omicidio, ma serviranno approfondimenti scientifici puntuali per consentire agli investigatori di esaminare la scena, definita dagli stessi inquirenti “estremamente enigmatica”.

Proprio questa mattina, a San Candido, a pochi chilometri di distanza dal ritrovamento del cadavere del ragazzo, un uomo si è barricato nella propria abitazione dopo aver ucciso il padre e la vicina di casa. L’omicida si è sparato durante l’irruzione delle forze speciali e le sue condizioni sono critiche.

Non solo, il macabro ritrovamento riporta alla mente un altro fatto di cronaca avvenuto in Alto Adige più di 20 anni fa. La sera del 27 novembre del 2001, un giovane meranese di 23 anni, Andreas Plack, morì dissanguato per una grave ferita alla gamba sinistra, mutilata sino all’osso con una motosega. Il cadavere dell’uomo, ex buttafuori in locali della zona, venne trovato il giorno dopo in un meleto di Marlengo, vicino a Merano. Dalle indagini si scoprì che dietro alla morte del 23enne si celava il tentativo di una truffa ai danni dell’assicurazione ideata dalla vittima stessa. Palack si era infatti accordato con il cugino Christian Kleon, un assicuratore di 29 anni di Lana, con il quale aveva assicurato un paio di società prevedendo coperture per circa un miliardo delle vecchie lire in caso di infortunio con invalidità permanente. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Plack doveva fingere una violenta aggressione per poi bloccare l’emorragia e chiamare in tempo i soccorsi. Il piano, però, finì in tragedia.

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