Politica

Si parla di ‘mondo al contrario’. Ma contrario rispetto a cosa?

di Alessio Andreoli

Si sente spesso l’affermazione “mondo al contrario”. Ogni volta che ascolto questa affermazione mi chiedo: ma al contrario rispetto a che cosa? Perché per esserci un “contrario” è necessario, come diceva Aristotele, che quella cosa esista in una forma definita e riconoscibile. A mio parere le uniche cose davvero riconoscibili e definite sono decine e decine d’anni di malgoverno, malgoverno che non accenna a migliorare, al contrario addirittura l’Italia sembra sprofondare sempre più nell’ingiustizia (appena annullati 4000 processi con il ddl Nordio), nell’omofobia, nel razzismo, nella malasanità, nel desolante declino delle infrastrutture, nella riduzione della libertà sia individuali (vedi inasprimento delle pene per chi protesta) che libertà di stampa e satira.

Gli esempi del declino non mancano sia nell’attualità che nello storico. Il declino è avvenuto gradualmente, lentamente ma inesorabilmente. Complici le nuove tecnologie comunicative a cominciare dai social che assieme alle continue riduzioni di investimenti nella scuola, quindi cultura, ha sempre più impoverito la nostra capacità di analizzare gli eventi e riconoscere i veri valori da quelli falsi e fuorvianti propinati dal mainstream.

Nel tempo siamo stati talmente condizionati che riteniamo normale che in parlamento ci siano condannati in via definitiva, è normale che persone coinvolte in scandali finanziari siano ministri, è normale intitolare a una delle figure più controverse del nostro secolo un aeroporto, è normale inneggiare al Duce, è normale la corruzione per avere appalti, è normale non effettuare mai controlli su come vengono utilizzati i finanziamenti pubblici, è normale che metà degli aventi diritto non vada a votare, è normale che un processo duri anni ed anni fino alla prescrizione per superamento dei termini, è normale che praticamente tutto il comparto agricolo (da Nord a Sud) utilizzi i caporali per avere la manodopera sottopagata (schiavi?) necessaria per coltivare i campi, è normale che tutti i giorni le cronache riportino un infortunio mortale sul lavoro, è normale che abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa, è normale che l’energia sia affidata a società senza scrupoli che tentano spesso di truffarci, è normale che se voto qualcuno poi il posto di deputato vada ad un altro che magari nemmeno conosco, è normale che i parlamentari non si presentino in aula, è normale che esistano i vitalizi per i parlamentari, è normale che si parli di spendere miliardi per un inutile ponte mentre il territorio è assediato dalla siccità al punto che anche la Cnn dedica un devastante articolo sulle condizioni idriche della Sicilia.

Insomma se questo è il contrario di quello che vorremmo, perché non riusciamo ad organizzarci per contestare (non solo adesso, anche qualche anno fa) tutto questo? A chi spetterebbe aiutarci per ripristinare non dico un mondo perfetto, ma almeno quella via di mezzo che si pone tra il mondo al contrario e il mondo perfetto a cui almeno teoricamente dovremmo anelare? Forse potrebbero aiutarci quei sindaci Pd che assieme ad Italia Viva approvano l’abolizione del reato di abuso d’ufficio? Personalmente invidio una sola cosa ai francesi: la loro capacità di unirsi per protestare quando ritengono di aver subito un’ingiustizia. Possiamo altresì sperare che ci sia qualche giovane Giuseppe Mazzini tra i nostri ragazzi (sempre che sappiano chi sia e cosa ha fatto)?

Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!