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“Sono entrato in una casa abbandonata ed era piena di giocattoli: mi sentivo osservato, é stato speventoso”

I due esploratori urbani sono scappati dalla casa dopo pochi minuti: "C'erano bambole da mille dollari l'una, ma non riuscivamo a restare".

di F. Q.
“Sono entrato in una casa abbandonata ed era piena di giocattoli: mi sentivo osservato, é stato speventoso”

La casa più spaventosa al mondo? È piena di giocattoli. Possono giurarlo Mitch Johnson e Jake Parr, che di professione fanno gli esploratori urbani e si sono imbattuti in un’inquietante casa in Scozia.

“È stato probabilmente uno dei posti più spaventosi in cui sia mai stato – ha detto Johnson al New York Post -, se devo essere onesto, perché non ero del tutto certo che non ci fosse qualcuno dentro i peluche”.

I due ragazzi hanno trascorso oltre sei ore in macchina per raggiungere Selkirk, in Scozia, alla ricerca di una casa abbandonata di cui avevano sentito parlare tramite passaparola. Ma l’alloggio nascondeva una storia oscura: la donna che ci viveva, infatti, aveva accumulato centinaia di giocattoli dopo la morte del marito.

Seppur non totalmente certi che la casa fosse quella che stavano cercando, i due amici sono riusciti ad entrare tramite una fessura nella porta sul retro. “Ho visitato tanti manicomi da solo e questo è stato il luogo più spaventoso che io abbia mai visitato – ha confessato Johnson -, c’era un’atmosfera strana che non mi faceva sentire a mio agio. C’erano dei veri pezzi da collezione lì dentro, alcune bambole davvero rare. C’erano tipo 200 o 300 bambole Cabbage Patch. Alcune di queste valgono anche mille dollari l’una”. Eppure, quella sensazione che avvertiva non passava. L’inquietudine aumentava passo dopo passo all’interno di quella casa. Il motivo? Le bambole: “Mi sentivo osservato. Non vedevo l’ora di uscire da lì. Ho guidato per sei ore e mezza per raggiungerlo, ma davvero non vedevo l’ora di uscire da quel posto”.

Nemmeno il richiamo del lavoro ha fatto cambiare idea a Johnson e Parr, che sono fuggiti dopo poche decine di minuti: “È stato il posto più strano in cui sia mai stato”, ha concluso, desolato, l’esploratore.

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