La bella stagione non è per tutti bella. Capita infatti ad alcuni che l’estate, sinonimo di vacanze, maggior tempo libero, giornate con più ore di luce, non susciti buone sensazioni. Le città che cambiano un po’ volto, alcuni negozi chiudono, con in più la spossatezza provocata dal gran caldo generano un forte calo dell’umore in persone che ne sono predisposte. Si tratta di un disagio che ha un nome specifico: summertime sadness. Ma chi ne soffre non deve per forza pensare che sia un destino ineluttabile. Esistono alcune strategie che possono aiutare a superare con meno difficoltà questa stagione. Per scoprirle, abbiamo contattato la dottoressa Elisa Caponetti, psicologa e psicoterapeuta.

Che cos’è
Dottoressa Caponetti, innanzitutto proviamo a dare una definizione di questo disturbo in termini scientificamente corretti.
“Il termine ‘summertime sadness’ o ‘male d’estate’ si riferisce comunemente a un insieme di sintomi e disturbi che alcune persone possono sperimentare durante i mesi estivi, in particolare in relazione al caldo e all’afa. È un disturbo stagionale non formalmente riconosciuto come una condizione medica specifica in cui si avverte una sensazione di malinconia o di malessere e può essere associato a diverse condizioni e reazioni fisiologiche”.

Sintomi
Quali sono i sintomi principali?
“Il disturbo può includere una serie di sintomi determinati sia da fattori come il caldo e l’umidità, sia dai cambiamenti innescati nello stile di vita a causa del passaggio alla stagione estiva. Per esempio: stress termico prodotto dall’esposizione alle alte temperature che si manifesta con sintomi di affaticamento, irritabilità e in alcuni casi nausea; disidratazione con sintomi come mal di testa, stanchezza e vertigini; sindrome da ipertermia e colpi di calore. Le alte temperature possono generare anche sbalzi umorali e psicologici, influenzare il benessere mentale con presenza di ansia, irritabilità o depressione e quindi pensieri negativi e autosvalutanti; oltre che sonno disturbato, problemi respiratori e digestivi. In sintesi, siamo di fronte a un insieme di disturbi e disagi legati alle condizioni climatiche estive. Non tutte le persone però sperimentano questi sintomi, le reazioni al caldo possono variare ampiamente”.

Non solo troppa luce
Tra le cause, viene indicata la variazione di luce che influirebbe sul ritmo circadiano e sui livelli di serotonina, responsabile della stabilità umorale. Ci sono altri fattori che favoriscono il mal d’estate?
“Sì, oltre alla variazione della luce possono favorire il rischio di svilupparlo i cambiamenti nella routine durante l’estate (molte persone cambiano le loro abitudini quotidiane lavoro, svago, ecc.). Questi cambiamenti possono creare un senso di disorientamento o di stress. Ma anche le alte aspettative verso le vacanze estive. Se le esperienze non corrispondono a queste attese, si può avvertire delusione o frustrazione. E ancora, affaticamento (il caldo eccessivo può portare a sentirsi stanchi influenzando negativamente il benessere fisico e mentale); i fattori sociali (ci si può sentire isolati se gli amici e la famiglia sono fuori); i cambiamenti ormonali (oltre alla serotonina, altri ormoni possono influenzare l’umore, come il cortisolo che è legato allo stress: le fluttuazioni stagionali possono influenzare i livelli di questi ormoni). Infine, l’ansia legata ai cambiamenti in special modo se sono associati a momenti significativi della vita”.

Consigli utili
La ricerca segnala che chi soffre di summertime sadness prova sentimenti di vergogna e isolamento, perché intorno a sé vede la gente divertirsi, andare in ferie e godersi le vacanze. Come diminuire l’influenza di queste sensazioni negative?

“Per aiutare a gestire e diminuire queste sensazioni negative suggerisco di:

riconoscere e accettare il proprio stato d’animo, che è un primo passo importante;

riuscire a creare opportunità di svago e divertimento senza restare centrati su ciò che fanno gli altri. Riscoprire i propri interessi, hobby e passioni o semplicemente godere di momenti di relax:

cercare di chiedersi quali sono i propri desideri o obiettivi per l’estate, focalizzarsi su questi può far sentire più in controllo e meno influenzati dalle esperienze altrui;

rivalutare le proprie aspettative: spesso ci si confronta con le rappresentazioni ideali delle vacanze. È utile ricordare che non tutte le persone vivono momenti felici e che i social media spesso mostrano solo il meglio di ogni situazione. Anche se non è possibile viaggiare, organizzare incontri o attività locali può fare sentire più inclusi;

– infine, cercare di connettersi con amici o persone che condividono interessi simili può fare la differenza.

Se le sensazioni di malessere e isolamento dovessero diventare persistenti, è utile a quel punto chiedere aiuto a un professionista”.

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