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“Una pacca sul sedere è un complimento, oggi se un uomo ti guarda due volte è un molestatore”: le gemelle Kessler indignano il web

L'iconico duo televisivo è intervenuto sul tema delle molestie: "Le donne non si devono meravigliare se vengono disturbate quando si vestono in modo provocante"

di F. Q.
“Una pacca sul sedere è un complimento, oggi se un uomo ti guarda due volte è un molestatore”: le gemelle Kessler indignano il web

Dalla Germania all’Italia e la grande notorietà sul piccolo schermo: le gemelle Kessler hanno scritto una pagina di Storia della tv negli anni Sessanta. Le due donne, oggi 88enni, sono tornate a far parlare di sé dopo una recente intervista alla rivista Gente, in cui hanno espresso la loro opinione riguardo il tema delle molestie.

Una piccola pacca sul sedere non è un’avance sessuale, è un complimento – spiega Alice tallonata dall’intervistatrice -. Come quando qualcuno ti dice che hai un bel seno… non m’infastidisce. Oggi, se un uomo guarda soltanto due volte intensamente il seno di una donna, diventa un molestatore. Lo trovo assurdo. E poi, le donne non si devono meravigliare se vengono disturbate quando si vestono in modo provocante. Guardi le star che percorrono oggi i red carpet: sono tutte mezze nude”. E anche Ellen non si è tirata indietro alla domanda della giornalista, spiegando che “una pacca sul sedere non è così grave, anzi è divertente. È mai capitato? Non ricordo, ma sicuramente è successo”.

Una dichiarazione, quella del duo, che probabilmente farà discutere. Diversi gli utenti che si sono mobilitati a commentare le parole dette dalle gemelle icone della televisione italiana. “Tutto ciò che non è consensuale, è una forma di abuso. Ma chi non ne ha mai subiti, pretende di spiegare a tutti gli altri cosa lo è e cosa non lo è! E questo è molto grave, soprattutto se esce dalla bocca di donne! Ognuno dovrebbe parlare per sé, senza generalizzare”, scrive un’utente su Facebook. “Opinione di due ultraottantenni che hanno vissuto le loro fortune sull’ammirazione dei maschi italiani!”, nota, invece, qualcun altro.

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