Prosegue la risalita del prezzo del gas sul mercato europeo. Le quotazioni superano i 41 euro al megawattora, in rialzo dai 40 di venerdì. Il prezzo del gas ha iniziato a crescere in concomitanza con le incursioni ucraine in territorio russo che, temono i mercati, potrebbero pregiudicare l’utilizzo di alcune infrastrutture per il trasporto dell’idrocarburo. Il gas russo, che non è oggetto di sanzioni, è ancora cospicuamente utilizzato da paesi come Austria ed Ungheria, e non solo. Nel giro di una ventina di giorni, sul mercato di Amsterdam, riferimento per l’Ue, il prezzo è passato dai 31 a 41 euro al megawattora.

Siamo lontano dai picchi stratosferici raggiunti nell’autunno del 2022, al di sopra dei 300 euro, ma sono prezzi circa doppi rispetto alla media che caratterizzava il periodo precedente all’invasione russa in Ucraina. Ciò crea, naturalmente, un aumento dei costi per famiglie ed imprese. Soprattutto le aziende energivore (siderurgia, chimica etc) soffrono una perdita di competitività nei confronti dei concorrenti stranieri, statunitensi in primis.

Come ricordato dal centro Nomisma energia, negli Usa il costo del gas è di soli 7 dollari al megawattora, un sesto rispetto all’Europa. Non solo, gli Usa sono divenuti importanti fornitori di gas liquefatto per l’Ue. Con queste spedizioni via mare, più care rispetto al gas che arrivava via gasdotto, l’Europa ha compensato buona parte dei flussi in diminuzione dalla Russia.

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