Cronaca

Naufragio Palermo, una superstite: “Ho perso la bimba in mare, poi l’ho subito riabbracciata tra la furia delle onde”

“Per due secondi ho perso la bimba in mare, poi l’ho subito riabbracciata tra la furia delle onde. L’ho tenuta forte, stretta a me, mentre il mare era in tempesta. In tanti urlavano. Per fortuna si è gonfiata la scialuppa di salvataggio e in 11 siamo riusciti a salirci sopra”. Così Charlotte racconta all’Ansa la […]

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“Per due secondi ho perso la bimba in mare, poi l’ho subito riabbracciata tra la furia delle onde. L’ho tenuta forte, stretta a me, mentre il mare era in tempesta. In tanti urlavano. Per fortuna si è gonfiata la scialuppa di salvataggio e in 11 siamo riusciti a salirci sopra”. Così Charlotte racconta all’Ansa la mamma di 35 anni rimasta in balia delle onde insieme alla figlia di un anno. La donna era a bordo della Bayesan, la barca naufragata al largo di Porticello, insieme al marito e ai colleghi di una società di Londra e di alcuni parenti. Adesso si trova all’ospedale dei Bambini nella stanza della figlia.

La piccola sta benissimo, la mamma ha solo una ferita che è stata medicata con alcuni punti di sutura. I medici dell’Ospedale dei Bambini hanno messo in contatto con una video chiamata la famiglia. La donna ha rassicurato il marito dicendo che lei e la figlia stanno bene. Nel reparto diretto dal primario, Domenico Cipolla, verrà messa a disposizione una stanza per accogliere la famiglia almeno in queste prime 24 ore. Poi saranno trasferiti in albergo. “È stato terribile – racconta ancora Charlotte – In pochi minuti la barca è stata investita da un fortissimo vento ed è affondata poco dopo”. La donna chiede ai medici continue notizie sulle condizioni degli altri passeggeri e dell’equipaggio. “Sia i genitori che la bimba stanno bene dal punto di vista clinico – dicono dall’ospedale – sono assistiti da psicologi perché molto scossi. Hanno vissuto un’esperienza traumatica”.

Il Comune di Bagheria, in sinergia con la Caritas cittadina, la Croce Rossa, la Protezione civile e il Comune di Santa Flavia, ha fornito ai superstiti abiti e supporto. I naufraghi sono stati poi portati a terra da quattro mezzi navali della Guardia costiera, intervenuti sul luogo del naufragio da Porticello, Termini Imerese e Palermo.