La showgirl si racconta a cuore aperto in un'intervista al Corriere della Sera
È stato uno dei volti di maggior successo del piccolo schermo tra gli anni 90 e 2000, una tv che a Paola Barale non piaceva più come prima: “Ringrazio l’universo per avermi portato tante opportunità, ma già quando lasciai Buona Domenica nel 2002 quella tv me la sentivo stretta. C’era meno spazio per l’intrattenimento che piaceva a me. Non c’erano più gag con Fiorello e gli ospiti come Brian Adams, Phil Collins, le Spice Girls venivano sostituiti dai concorrenti del Grande Fratello. Ricordo che Costanzo faceva scendere gli ospiti da una scalinata perché diceva che comunicava divismo. A un certo punto, fece scendere una signora qualunque, con la busta della spesa, sospettando che sarebbe bastato a farne un personaggio. In quell’intuizione c’era tutto quello che sarebbe successo in tv“, racconta in un’intervista al Corriere della Sera.
Un cambiamento che la convinse a lasciare “Buona Domenica“: “In trasmissione, presero a invitare le donne col seno grosso e si discuteva se era vero o rifatto, una cosa che trovo agghiacciante ancora oggi. Era anche un periodo in cui non stavo più bene con il mio marito dell’epoca. Mi dissi che ero fortunata, avevo guadagnato tanto e che quando hai la possibilità di scegliere la devi onorare. Per cui, me ne andai. Un anno dopo, io e Gianni Sperti ci eravamo lasciati, ma ero passata da essere richiesta tutti i giorni ad avere di colpo nessuna richiesta. Può essere deleterio, se non hai un equilibrio solido”.
“Io non mi sono mai pentita”, racconta Barale a cui la giornalista Candida Morvillo ricorda che Costanzo non prese bene l’abbandono parlando di lei in un’intervista come una “capricciosa che stava troppo in camerino”: “Non mi fece scenate, ma andai via e il telefono smise di squillare. Non sono esperta in matematica, ma uno più uno fa due”, la replica della showgirl che ha il sapore di una stoccata verso il giornalista scomparso a febbraio 2023. “Comunque, non ero capricciosa: ero portatrice di novità non sempre apprezzate. Sono stata la prima a mettere in tv gli abiti firmati invece che quelli dei costumisti. Dolce e Gabbana mi disegnarono 25 look col push up a vista, che non piacevano alla produzione. Ero stata la prima a introdurre il make up lucido invece del cerone e mi dicevano che sembravo sudata”, ha precisato l’ex sosia di Madonna.
Proprio grazie alla somiglianza con la popstar “per un’apparizione mi davano un milione”. Una notorietà che favorì la collaborazione con Mike Bongiorno: “Dopo sette anni, però, stava diventando una specie di lavoro di ufficio e io non sono da ufficio. Quando Canale 5 mi chiese se volevo presentare La sai l’ultima? con Gerry Scotti, accettai, ma mi dissero che dovevo essere io a dirlo a Mike, che era un signore vecchio stile. Avevamo un rapporto formale, come fra datore di lavoro e dipendente. Glielo comunicai e sembrava che l’avesse presa bene. Torna il giorno dopo e, in studio, davanti a tutti, mi accusa di irriconoscenza, mi tratta malissimo. Non me l’aspettavo. Ebbi una crisi di pianto pazzesco”.
Dopo la fine del matrimonio con Gianni Sperti, Barale si innamorò del modello e attore Raz Degan: “Ero innamorata persa e iniziai a girare il mondo con lui e lì mi sono accorta che il mondo era più grande di quello che avevo conosciuto. La tv non mi mancava. Sentivo che avevo vissuto sotto una campana di vetro, ma non mi ero goduta la vita. Avevo sempre solo lavorato”. Fu tradita da Degan con l’attrice Kasia Smutniak: “Mi è successo anche di perdonare. Nell’arco di una relazione lunga, ti metti in discussione. Ma, ormai, sono antiperdono, perché ho perdonato e poi ho scoperto che lui ci era ricascato. E lì ho dovuto imparare a lasciare anche se ero ancora innamorata. Da allora, davanti a un uomo, mi chiedo se sta dicendo la verità o è un fake. Poi: spero ancora di aprire un portone e sbattere contro l’uomo della mia vita, ma quell’uomo non mi metto a cercarlo, non mi manca”. È infatti single dal 2015 “ma questo non significa che non ho avuto qualcuno. Sono per la ‘situationship‘ più che per la relationship. È ora che le donne possano ammettere di avere una vita sessuale senza essere giudicate”.