L’indagine rimasta “segreta” e lo stop provvisorio evitato. Quindi la sentenza: contaminazione involontaria. La positività al doping di Jannik Sinner agli Indian Wells, chiusa con una sostanziale assoluzione da parte dell’Itia, ha scatenato diverse reazioni nel mondo del tennis. Anche perché diverse sentenze del passato – proprio riguardanti la contaminazione al Clostebol – sono state di diverso segno.

L’attacco più feroce al numero 1 al mondo è arrivato da Nick Kyrgios, l’istrionico tennista australiano: “Ridicolo, che sia stato accidentale o pianificato. Ti hanno fatto fare due test con una sostanza (steroide) proibita… dovresti stare via per 2 anni. Le tue prestazioni sono migliorate. Crema per massaggi… Sì, bella”, ha scritto su X.

Ma il finalista di Wimbledon nel 2022 non è l’unico collega a essersi espresso contro la decisione presa dall’agenzia antidoping. Denis Shapovalov, ex numero 10 al mondo e oggi fuori dai migliori cento del ranking Atp, ha scritto sui social: “Non riesco a immaginare cosa stiano provando in questo momento tutti gli altri giocatori che sono stati squalificati per una contaminazione da sostanza (proibita, nda). Regole differenti per giocatori differenti”.

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