Un’operazione molto complicata. L’immersione dei sommozzatori è molto breve, troppo breve per riuscire a riportare alla luce i corpi dei passeggeri in tempi ridotti. Il super yacht Bayesianaffondato a causa tromba d’aria – è appoggiato sul fianco sul fondale di Porticciolo, il borgo marino alle porte di Palermo. Sono 49 metri di profondità e i sommozzatori possono operare ad un massimo di 50.

Siamo dunque nei limiti massimi, per questo i sub possono restare in immersione solo per 12 minuti, sono 3-4 minuti per scendere, altrettanti per risalire. In un massimo di 5-6 minuti dunque i sommozzatori devono riuscire ad entrare nello yacht di 56 metri, entrare nelle cabine e recuperare i corpi da tirare su. Sono sei i dispersi – tra cui l’imprenditore britannico Mike Lynch – i cui cadaveri sono probabilmente intrappolati in fondo al mare. Gli altri dispersi sono Jonathan Bloomer, il presidente della Morgan Stanley International, sua moglie Anne Elizabeth Judith Bloomer, Hanna Lynch (figlia dell’imprenditore), il legale di Lynch, Chris Morvillo e la moglie Nada.

Nella notte tra lunedì e martedì i sommozzatori speleo, specializzati in luoghi angusti, arrivati in 3 da Roma e 4 da Sassari, hanno fatto la prima immersione. Prima di loro erano scesi i sub Dno, decompressione nytro e ossigeno, arrivati da Napoli: il sistema di decompressione permette loro di restare sotto più a lungo, per venti minuti in tutto. Sono quindi loro a scendere per primi e preparare l’immersione degli speleologi subacquei, perché possano operare al meglio in così poco tempo. Ma quando stanotte sono arrivati sul ponte hanno trovato una situazione molto complicata: la barca è inclinata di 90 gradi e tutti i mobili e le suppellettili della grandissima imbarcazione ostruiscono l’entrata. “Terminata con esito negativo la prima ispezione dei sommozzatori speleo dei #vigilidelfuoco all’interno del relitto. Accesso limitato al ponte di comando, con difficoltà per la presenza di suppellettili che ostacolano il passaggio”, aggiornavano su X i pompieri lunedì sera.

Sono ripartiti stamattina alle prime luci dell’alba: l’obiettivo è aprire la porta principale del ponte e tenerla aperta, uno dei rischi infatti è che si possa richiudere trattenendo anche i sommozzatori all’interno. Tutto questo deve avvenire in pochi minuti. E in questo ridottissimo tempo devono riuscire a recuperare i corpi dei sei dispersi. La Guardia costiera ipotizza che si trovino ancora all’interno dell’imbarcazione, considerato l’orario dell’incidente, alle 4 del mattino, e alcuni dei racconti dei superstiti. Ma i soccorsi continuano a cercare anche in mare.

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