Jannik Sinner è risultato positivo a tracce di Clostebol, agente anabolizzante (di alcune pomate o spray cicatrizzanti) e sostanza proibita: meno di un miliardesimo di grammo somministrata involontariamente nel mese di aprile durante l’Indian Wells Open. Lo rende noto l’International Tennis Integrity Agency (Itia) con il seguente comunicato. “Dopo un’indagine approfondita, l’Itia e Jannik hanno scoperto che la contaminazione involontaria di Clostebol è avvenuta tramite il trattamento ricevuto dal suo fisioterapista. Il suo personal trainer ha acquistato un prodotto, facilmente reperibile senza ricetta in qualsiasi farmacia italiana, che ha dato al fisioterapista di Jannik per curare un taglio sul dito del fisioterapista”.

La nota prosegue così: “Jannik non ne sapeva nulla e il suo fisioterapista non sapeva che stava usando un prodotto contenente Clostebol. Il fisioterapista ha curato Jannik senza guanti e, insieme a varie lesioni cutanee sul corpo di Jannik, ha causato la contaminazione involontaria“. Il tennista altoatesino “ha collaborato pienamente con l’indagine dell’Itia fin dall’inizio”. Il Tribunale indipendente ha deciso che Jannik è innocente ma, data la natura di responsabilità oggettiva delle regole antidoping, perderà i punti acquisiti durante il torneo di Indian Wells, disputato lo scorso aprile e sconfitto in semifinale da Carlos Alcaraz.

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Scagionato ma con 400 punti in meno: la situazione
Un’assunzione involontaria che sarebbe potuta costare molto più caro. I fatti risalgono allo scorso aprile quando il suo fisioterapista aveva utilizzato una pomata – contenente una sostanza proibita secondo il regolamento Itia – per poter curare un dito ferito. Entrato involontariamente a contatto con la pelle di Sinner durante un massaggio, ma senza nessun dolo, il tennista è stato dichiarato responsabile per quanto fatto dal suo team. L’organizzazione responsabile della salvaguardia dell’integrità del tennis professionistico ha deciso di sottrarre a Sinner i 400 punti della semifinale raggiunta all’Indian Wells e il premio in denaro di 300mila euro. Il tennista italiano aveva effettuato due test antidoping a distanza di 8 giorni l’uno dall’altro. La decisione dell’Itia circa la sua assoluzione è arrivata lo scorso 15 di agosto, una decisione “soggetta ad appello da parte della WADA e dell’Agenzia Antidoping Italiana (NADO Italia)”.

Sinner ha continuato a giocare nonostante i controlli: il motivo
La positività di Jannik Sinner risale allo scorso mese di aprile: nonostante i controlli il tennista ha continuato a giocare regolarmente. Com’è stato possibile? Il motivo è semplice: come si legge dal comunicato dell’Itia, infatti, “il giocatore ha il diritto di presentare domanda a un presidente di tribunale indipendente nominato da Sport Resolutions per far revocare la sospensione provvisoria” che viene inflittta dopo aver restituito un Adverse Analytical Finding (risultato analitico negativo) per una sostanza non specificata, in questo caso il Clostebol. In questo caso, il numero 1 al mondo ha fatto ricorso con successo contro la sospensione provvisoria e quindi ha potuto continuare a giocare.

Sinner: “Un periodo davvero difficile: sono circondato da un team meticoloso”
Il numero 1 al mondo ha fin da subito collaborato con l’Integrity Agency. Nel comunicato stampa condiviso sui social, Sinner ha dichiarato quanto segue: “Ora posso buttarmi alle spalle un periodo davvero molto difficile e profondamente triste. Continuerò a fare il possibile per fare in modo di attenermi al programma antidoping dell’Itia, e sono circondato da un team molto attento e meticoloso”. Emozioni contrastanti nelle ultime ore per Jannik Sinner che, dopo il trionfo a Cincinnati, ha dovuto fare i conti con una situazione che da diversi mesi lo stava tormentando. Archiviato il caso, ora l’azzurro cercherà di concentrarsi il più possibile per gli US Open, in programma il prossimo 26 agosto.

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