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Un “ministero dell’Unità contro la propaganda russa”, l’idea di Zelensky per influenzare gli ucraini all’estero

Un ente governativo deputato a influenzare l’educazione e l’informazione degli ucraini dei cittadini ucraini residenti all’estero, per rafforzare i loro legami con la madrepatria e “contrastare la propaganda russa”. In questo consisterebbe il “Ministero dell’Unità”, che Volodymyr Zelensky ha annunciato di voler istituire, durante una riunione di alti diplomatici ucraini lunedì sera. La nuova istituzione, […]

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Un ente governativo deputato a influenzare l’educazione e l’informazione degli ucraini dei cittadini ucraini residenti all’estero, per rafforzare i loro legami con la madrepatria e “contrastare la propaganda russa”. In questo consisterebbe il “Ministero dell’Unità”, che Volodymyr Zelensky ha annunciato di voler istituire, durante una riunione di alti diplomatici ucraini lunedì sera. La nuova istituzione, secondo il presidente di Kiev, deve servire a “promuovere l’unità dell’Ucraina all’estero e contrastare l’influenza russa”.

Il nome di Ministero dell’Unità è solo provvisorio, e Zelensky ha spiegato nel suo discorso che la menzione estesa dell’organismo dovrebbe essere, dal suo punto di vista, “Ministero per l’Unità ucraina e il contrasto dell’influenza russa sugli ucraini”.

A prescindere dal nome, l’attenzione dell’istituzione ucraina dovrebbe essere, secondo Zelensky, focalizzata sugli ucraini che vivono fuori dal Paese e che, a parere di Kiev, sono esposti alla propaganda russa che spinge per spezzare i legami di solidarietà con i loro Paese di origine.

L’invasione russa del 24 febbraio 2022 ha più che raddoppiato la diaspora ucraina nel mondo, portando il numero degli emigrati da meno di 6 milioni alla cifra record di oltre 12 milioni, secondo i dati citati dal quotidiano ucraino Kyiv Independent. Le e comunità più numerose si trovano in Europa, Stati Uniti e Canada.

“È evidente che la Russia utilizza un’enorme risorsa di propaganda all’estero, soprattutto per colpire gli ucraini”, ha detto Zelensky, che poi ha aggiunto che la Russia sta facendo leva sulle “proprie strutture ecclesiastiche per il lavoro degli agenti e per diffondere la discordia”. L’uso politico della religione è stato al centro del dibattito pubblico e delle attività del governo ucraino fin dall’inizio dell’invasione. Kiev ha accusato la Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca, una delle due principali del Paese, di essere un’entità filo-russa e martedì il parlamento di Kiev ha approvato una proposta di legge che la mette fuori legge, vietando le attività di tutte le organizzazioni religiose che “giustificano l’aggressione di Mosca”, considerate dal governo ucraino quinte colonne di Vladimir Putin.

Il modello che Zelensky ha in mente è quello di una rete di istituzioni educative che lavori sull’istruzione e l’educazione dei figli degli ucraini emigrati all’estero: “Riconosciamo anche che le esigenze educative, culturali e informative degli ucraini in altri Paesi richiedono una maggiore attività da parte del nostro Stato”.

“Abbiamo bisogno di un’istituzione che guidi le altre istituzioni statali verso questi obiettivi definiti – ha spiegato il presidente ucraino – Credo che il sistema del Ministero degli Affari Esteri ucraino non sia in grado di gestire da solo questo compito… Sarebbe inoltre sbagliato aspettarsi che i vari ministeri e dipartimenti svolgano i loro rispettivi compiti da soli”.