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Alain Delon: “Se morirò prima del mio cane, chiederò al veterinario di abbatterlo e lasciarci andare insieme”. La famiglia ferma tutto: “Vivrà con noi”

Lo ha comunicato la Fondazione Brigitte Bardot, dopo le proteste degli attivisti

Non tutte le disposizioni di un defunto sono realizzabili. L’amore per i suoi 35 cani di Alain Delon era noto a tutti. L’attore scomparso lo scorso 18 agosto aveva dichiarato in una intervista del 2018 che voleva essere sepolto con il cane. “È il mio cane in fin di vita. Un pastore belga che amo come un bambino – ha detto Delon alla rivista Paris Match -. Se muoio prima di lui, chiederò al veterinario di abbatterlo e lasciarci andare insieme. Gli farà l’eutanasia in modo che muoia tra le mie braccia. Preferirei questo piuttosto che sapere che si sarebbe lasciato morire sulla mia tomba con tanta sofferenza“.

In realtà il cane, dal nome Loubo, non sarà sepolto con la star del cinema. Lo ha comunicato la Fondazione Brigitte Bardot, dopo le proteste di attivisti per i diritti degli animali. Delon, che è morto domenica all’età di 88 anni, aveva detto che voleva che i malinois belgi fossero uccisi umanamente e sepolti con lui. Ma la fondazione che prende il nome dall’ex diva del cinema Bardot ha citato la famiglia di Delon dicendo che il desiderio non sarebbe stato esaudito.

“Non preoccuparti per Loubo” – ha comunicato la fondazione in un post su X -. Molti di voi ci hanno inviato messaggi riguardanti il destino di Loubo. La famiglia di Alain Delon e si prenderà cura di lui. Loubo ovviamente non sarà soppresso”. Loubo era tra i nomi dati quando la famiglia ha annunciato la morte: “Alain Fabien, Anouchka, Anthony e Loubo sono profondamente rattristati nell’annunciare la scomparsa del padre”.

Negli ultimi anni l’icona del cinema francese ha vissuto in isolamento nella sua tenuta di Douchy, nella regione del Loiret, un dipartimento della regione Centro-Valle della Loira. Una solitudine scelta, lontana da un’epoca che l’attore considerava monotona. Tra coloro che potevano disturbare la sua tranquillità c’erano i suoi cani. “Non ama i cani, li adora. Amore e bisogno, bisogno e passione, non lo sappiamo più”, scriveva nel 1980 l’amico Jean Cau. Delon ha detto di sé: “La parola che mi ha fatto più piacere? Un ragazzo una volta ha detto: ‘Mi piacerebbe essere un cane in casa di Delon…’. Se parli di me senza parlare di cani, ti perdi qualcosa di essenziale”.