Salute

Attenzione, in estate aumentano i disturbi agli occhi: “Dolori lancinanti anche improvvisi e a volte insopportabili”. I consigli dell’esperto

Il dottor Francesco Loperfido spiega al FattoQuotidiano.it quali sono i disturbi più comuni e cosa bisogna fare per curarsi

Durante l’estate arrivano immancabili i consigli su come proteggere la pelle. Forse però non è altrettanto considerato lo stato di salute dei nostri occhi, che in queste settimane subiscono un vero e proprio stress dovuto al caldo intenso e all’azione dei raggi solari o di altri agenti fisici come vento, mare e sabbia. Risultato? Rischiamo […]

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Durante l’estate arrivano immancabili i consigli su come proteggere la pelle. Forse però non è altrettanto considerato lo stato di salute dei nostri occhi, che in queste settimane subiscono un vero e proprio stress dovuto al caldo intenso e all’azione dei raggi solari o di altri agenti fisici come vento, mare e sabbia. Risultato? Rischiamo di incorrere in disturbi fastidiosi, come la secchezza oculare che, se trascurata, diventa l’anticamera di gravi infezioni. Si calcola infatti che in estate i problemi visivi aumentano di oltre il 30%.

Per evitare allora di guastarci un sacrosanto periodo di riposo, ecco alcuni preziosi consigli per salvaguardare i nostri occhi.

Secchezza oculare
“Iniziamo dal primo disturbo, quello della secchezza oculare. Ci sono vari gradi di secchezza in base alla quantità e alla qualità del ‘film lacrimale’ (una pellicola che ricopre la superficie corneo-congiuntivale e che costituisce l’interfaccia tra l’occhio e l’ambiente esterno, ndr) e che può diventare patologica”, spiega al FattoQuotidiano.it il dottor Francesco Loperfido, oculista e responsabile dell’ambulatorio di Oftalmologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.

Focus sulle lacrime
“In parole semplici, l’occhio in certe condizioni produce un volume minore di lacrime del necessario. Ma esiste anche un problema qualitativo. Le lacrime sono formate da una parte acquosa che serve per trasportare anche ossigeno alla cornea che riceve così del nutrimento anche attraverso alcune sostanze, le mucine. Inoltre, nelle lacrime ci sono dei grassi che aiutano a evitare la loro evaporazione e dei batteriostatici per difenderci dalle infezioni. Se questi elementi sono insufficienti, a causa del forte caldo, del sole, ecc. nella cornea si creano delle aree secche che provocano danni”. Che cosa accade? “Dobbiamo immaginare la cornea composta da tante mattonelle, una affiancata all’altra e in mezzo quel filo sottilissimo di confine (come appunto la ‘fuga’ di una piastrella): quando l’occhio è secco quello spazio tra le mattonelle si allarga molto di più e nella cornea ciò provoca dolore intenso quando si determinano lesioni corneali”.

Sintomi

“Si avvertono allora dolori lancinanti anche improvvisi e a volte insopportabili”.

Trattamenti

Per chi soffre già di occhio secco, bisogna idratarlo con lacrime artificiali, anche se non tutti i prodotti sono uguali. “Dobbiamo scegliere lacrime a seconda del tipo di film lacrimale che abbiamo, se più acquoso o lipidico – continua Loperfido – che va identificato attraverso una visita specialistica per individuare la terapia più adeguata”.

Errori da evitare

“Un errore che commettono molte persone è di utilizzare le lacrime artificiali solo quando se ne ha bisogno: è sbagliatissimo. In realtà non devono aspettare di avvertire dolore o fastidio all’occhio, le lacrime artificiali vanno messe costantemente 3-4 volte al giorno tutti i giorni. Nel caso poi di un occhio che è nei limiti della norma, si corre il rischio di soffrire di secchezza oculare a causa di vento molto caldo o dello split dell’aria condizionata molto vicino; oppure per l’aria condizionata che fuoriesce dalle bocchette del cruscotto dell’auto”.

Lenti a contatto: scegliete quelle giuste

Un occhio in condizioni normali può diventare secco nei portatori di lenti a contatto. Questo perché spesso si commette un altro errore: si scelgono lenti a contatto idrofile con alta percentuale d’acqua. Quindi il consiglio del dottor Loperfido per l’estate è di “indossare lenti a bassa idratazione e di tipo giornaliero”.

Dall’occhio secco alla congiuntivite

L’occhio diventa secco perché la parte più superficiale della cornea, l’epitelio corneale, si è asciugata. “Ritornando all’esempio di prima della mattonella – continua l’esperto – L’epitelio tende a non essere più compatto, si determinano pertanto delle abrasioni che, oltre a dare dolore, possono favorire l’introduzione di polvere o germi che possono provocare una cherato-congiuntivite, ovvero una infiammazione della congiuntiva, e cheratite, l’infiammazione della cornea. Anche a causa di un’esposizione prolungata ai raggi UV o per l’aumento di allergeni presenti nell’aria, come i pollini, si possono scatenare reazioni allergiche e determinare delle congiuntiviti allergiche con prurito, iperemia, scarsa lacrimazione e sensazione di corpo estraneo. Il trattamento può essere a base di impacchi freddi sugli occhi chiusi, colliri e, per le allergie, terapia con colliri antistaminici”.

Come si arriva alle infezioni oculari

L’infiammazione degli occhi come la congiuntivite può essere sterile, cioè senza presenza di batteri e virus. “Se però il processo irritativo va avanti senza porvi rimedio è come se aprissimo la breccia all’ingresso di germi, virus o batteri – sottolinea Loperfido – che è un quadro molto più grave di un disturbo oculare. Si formano perciò secrezioni giallastre, tipiche delle forme batteriche, o biancastre delle forme virali, e interessano all’inizio solo la superficie oculare. Se queste infezioni si sviluppano fino a penetrare negli strati più profondi della cornea, coinvolgono l’interno dell’occhio con una prognosi ben più grave. Morale: mai sottovalutare una secrezione gialla, un occhio impastato o gonfio perché è l’anticamera di un’infezione molto seria”.

Trattamenti: non sbagliate collirio!

“In caso di infiammazioni come una congiuntivite, molte persone si avvalgono del fai da te e usano colliri che contengono antibiotici o cortisone – specifica l’esperto – Ma se da un lato sono in parte d’accordo sull’impiego di un antibiotico perché può far bene a meno che non si è allergici al farmaco, sul cortisone sono totalmente contrario al suo uso in maniera autonoma perché se la cheratocongiuntivite è di natura virale, il cortisone provoca un danno maggiore visto che i virus ‘vanno a nozze’ con il cortisone. Quindi in fase di incertezza meglio usare delle salviettine umidificate, magari qualche lacrima artificiale e chiedere subito un consulto di uno specialista”.

Regole d’oro di prevenzione

Ecco infine i consigli del dottor Loperfido per evitare il rischo di disturbi oculari, specie in questa stagione.

Occhiali da sole. Indossateli quando vi esponete al sole o alla guida e scegliete lenti di qualità perché hanno un filtro che protegge dai raggi ultravioletti e dalla luce blu che nel tempo possono provocare una cataratta.

In piscina. Negli impianti dove c’à tanta gente e non si usano le cuffie, il rischio di infezioni è in agguato. Indossare quindi degli occhialini e, per chi le usa, togliere le lenti a contatto oppure se non se ne può fare a meno sciacquarsi dopo gli occhi con lacrime artificiali o salviettine umidificate oftalmologiche: dobbiamo diluire la concentrazione alta di cloro della piscina che può provocare irritazioni. Utilizzare infine asciugamani personali.

Lacrime artificiali. Se ci rechiamo in zone estremamente calde e ventose o in cui non siamo sicuri della qualità delle acque dove ci immergiamo, si possono utilizzare queste lacrime come soluzione preventiva con particolare attenzione a chi usa lenti a contatto.

Alimentazione. Altre precauzioni per prevenire per esempio l’occhio secco è bere molta più acqua del normale e mangiare cibi acquosi, come frutta e verdure.