Neanche il tempo di partire che il campo largo barese si è già ristretto. Alla prima seduta del Consiglio comunale, il M5s ha annunciato che per ora darà solo appoggio esterno alla giunta guidata dal neo sindaco Vito Leccese. La causa scatenante? Tutta interna e legata a una poltrona, quella di assessore, che ha visto come scelta di area ‘pentastellata’ Raffaele Diomede, che non era candidato. Una vicenda che ha finito per spaccare il Movimento locale, tra il gruppo cittadino e quello provinciale. E al momento fa mancare un pezzo di quel campo largo, rimesso insieme al ballottaggio dopo le tribolate vicende legate all’inchiesta antimafia che aveva portato all’amministrazione giudiziaria della municipalizzata dei trasporti e alla corsa separata di Pd e M5s.
L’effetto pratico immediato è stata la mancata elezione del presidente del Consiglio comunale e del vice. Il gruppo dei pentastellati ha annunciato che darà solo sostegno esterno alla maggioranza, il capogruppo Antonello Delle Fontane ha parlato di “dinamiche che stanno minando il Movimento”. Il riferimento è alla scelta di Leccese, su indicazione del coordinatore provinciale del M5s, Raimondo Innamorato, di nominare Diomede assessore alla Legalità, un esterno anziché uno dei due consiglieri eletti del M5s.
Successivamente, Leccese ha chiesto all’Aula di rinviare i punti sulle comunicazioni della giunta e sulle nomine di presidente e vicepresidente del Consiglio, una richiesta che ha provocato tensioni nel gruppo Pd. Il Consiglio si è quindi chiuso con 19 voti a favore della richiesta del sindaco, 10 astenuti, della maggioranza e dei Cinque Stelle, e tre contrari.
Al termine della seduta, ecco la nota di fuoco del M5s di Bari: “All’interno della nostra famiglia, qualcuno ha confuso il confronto con l’autoritarismo, ponendosi in antitesi sia con i principi fondanti del Movimento 5 Stelle, ma anche con quanto fortemente voluto dal presidente Conte in tema di meritocrazia e valorizzazione degli eletti”. Il gruppo aggiunge: “Siamo altresì consapevoli che vada comunque tutelata l’integrità del campo progressista, che a Bari abbiamo costruito con tanta fatica e che ha portato alla vittoria del sindaco Leccese, integrità purtroppo minata da queste dinamiche interne al Movimento che prima di ogni cosa vanno corrette”.
L’impegno, aggiunge il Movimento, “è quello di favorire l’interlocuzione leale e il dialogo con il sindaco e la sua giunta”. Quindi la parte corposa del messaggio: “Ma oggi – prosegue la nota – a difesa del nostro presidente Giuseppe Conte, del Movimento 5 Stelle e nel rispetto di tutte le persone appartenenti allo stesso che la pensano come noi, che siano attivisti o semplici sostenitori, per colpa di qualcuno che non siede in Aula Dalfino (dove oggi si è svolto il primo consiglio comunale, ndr), il M5s non può, per ora, poter dire di appartenere alla maggioranza che governa la nostra città”.