Cinema

“Il film ‘Loro’ su Silvio Berlusconi è stato acquistato da chi non ha interesse a trasmetterlo. Non va in onda”: la denuncia dell’attore Toni Servillo

La pellicola non è disponibile su nessuna piattaforma e non viene trasmessa in tv. I diritti tv li ha acquistati Mediaset

Il mistero “Loro”. La pellicola del 2018 diretta da Paolo Sorrentino, divisa in due parti, non è disponibile su nessuna piattaforma e non viene trasmessa in televisione in chiaro o a pagamento. Un racconto delle vicende professionali, politiche e private di Silvio Berlusconi interpretato da Toni Servillo: “È un bene che ci sia almeno su TikTok perché il film non c’è in Italia”, il commento dell’attore napoletano nel podcast di Dario Moccia.

Sui social le clip macinano moltissime visualizzazioni, su tutte quelle tra il Cavaliere e Santino Recchia (interpretato da Fabrizio Bentivoglio), ex ministro che sembra ricordare Sandro Bondi per la sua passione per le poesie, e quella sulla vendita telefonica. “Il film si trova sul mercato tedesco, francese, inglese”, ha aggiunto Servillo. “Loro” è stato finanziato e distribuito nelle sale da Universal mentre i diritti di antenna sono stati acquistati da Mediaset.

“Evidentemente, adesso non mi mettete in imbarazzo, – ha detto Servillo – il film è stato acquistato da chi non ha interesse a distribuirlo in Italia. Non è stato trasmesso dalla Rai, non l’ha trasmesso ovviamente Mediaset, non l’ha trasmesso neppure La7 che fu l’unica a trasmettere ‘Il Divo’. ‘Il Divo’ quando uscì non ebbe il diritto d’antenna cioè non partecipò alla produzione né la Rai, né Mediaset e quindi non è mai stato trasmesso dalle tv generaliste e fu invece trasmesso da La7. Credo che sia un film che, quando avrà finalmente l’opportunità di uscire tra un bel po’ di anni, avrà una valutazione superiore rispetto a quanto non abbia avuto prima”.

Servillo ha vestito i panni di Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi: “Io personalmente ho lavorato su due maschere ma in maniera molto precisa perché dovevo allontanarmi completamente da me stesso anche dal punto di vista fisico. Ho cercato di dare a quei personaggi una forza simbolica molto forte, non cercando l’imitazione, in modo che lo spettatore potesse farsi un’idea della centralità di quei personaggi all’interno di una scena politica in quel periodo preciso della storia del nostro paese. Quello è stato il lavoro che mi ha interessato e che mi è piaciuto fare”.