Cronaca

Una gita in barca a vela diventa “team building outdoor” nel corso di formazione dell’Azienda sanitaria: indaga la Procura di Ascoli Piceno

Una gita in barca a vela nel Tirreno diventa un’esperienza di team building outdoor ed entra nel programma di un corso di aggiornamento professionale per i dipendenti dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno, con l’obiettivo di “migliorare la coesione tra i membri dell’organizzazione”. Su questa italianissima vicenda, svelata nelle scorse settimane dal Resto del Carlino, […]

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Una gita in barca a vela nel Tirreno diventa un’esperienza di team building outdoor ed entra nel programma di un corso di aggiornamento professionale per i dipendenti dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno, con l’obiettivo di “migliorare la coesione tra i membri dell’organizzazione”. Su questa italianissima vicenda, svelata nelle scorse settimane dal Resto del Carlino, indaga la Procura della città marchigiana, che ha inviato la Guardia di finanza negli uffici della direzione dell’Ast presso l’ospedale Mazzoni: mercoledì i militari hanno acquisito tutti i documenti riguardanti il corso e i relativi rimborsi erogati dall’ente.

Stando a quanto ricostruito dal Carlino, la “formativa” escursione, partita dal porto di Marina di Pisa e intitolata “Prendiamoci cura di noi“, è stata finanziata con uno stanziamento di 4.413 euro: a parteciparvi sono stati nove dipendenti dell’Ast, nell’ambito di un programma di aggiornamento professionale svolto nelle giornate del 17 e 18 maggio scorsi al quale hanno preso parte 86 operatori sanitari, per una spesa complessiva di circa 44mila euro. Lo scopo del “corso”, come descritto dal suo “responsabile scientifico” – il dirigente delle professioni tecniche dell’azienda – era quello di “iniziare un percorso di team building interno alla nuova organizzazione alla luce dei nuovi incarichi di coordinamento e delle sfide da raggiungere, al fine di colmare il gap conoscitivo tra i colleghi e porre le basi per creare forti legami interpersonali tra chi lavora insieme”.

Dopo l’esplosione del caso, denunciato dai sindacati della sanità, anche la direttrice generale dell’Ast ascolana Nicoletta Natalini ha preso le distanze dalla scelta dei suoi sottoposti: “Non è stata data alcuna autorizzazione da parte dei componenti della direzione aziendale allo svolgimento di una formazione che comprendesse l’esperienza pratica esterna all’aula di formazione.Per questo motivo l’Ast chiederà ai propri dirigenti e direttori scelte di maggiore sobrietà, mantenendo, però, sempre alta l’attenzione sugli aspetti della formazione e della competenza, imprescindibili per una sanità di qualità”, ha dichiarato. Sulla vicenda il gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale ha presentato un’interrogazione al governatore di FdI Francesco Acquaroli.