L’indice Pmi, che misura la fiducia dei direttori degli acquisti delle aziende nei diversi settori, è calato ancora in Germania. In particolare, ad agosto, quello relativo all’industria si è attestato a 42,1 punti, sotto ai 43,4 previsti dagli analisti e alla quota 43,2 registrata in luglio. Si ricordi che quota 50 è considerato uno spartiacque tra una fase espansiva e una di contrazione economica. Il dato relativo al terziario rimane a 51,4, comunque al di sotto dei 52,3 stimati e ai 52,5 di luglio.

Pure in Francia il Pmi manifatturiero delude. Si ferma a 42,1 punti rispetto ai 44,4 previsti dagli analisti. Viceversa stupisce in positivo l’indice relativo ai servizi, che balza a 55 punti contro i 50 stimati. Secondo gli analisti è merito dell’effetto Olimpiadi che hanno dato slancio ai servizi. Una spinta destinata però ad esaurirsi rapidamente. Nell’intera Ue, infine, Il Pmi manifatturiero di agosto si è attestato a 45,6 punti rispetto ai 45,7 attesi dagli esperti e ai 45,8 registrati in luglio. Il dato del settore del terziario è a 53,3 punti contro i 51,7 stimati e i 51,9 di luglio. In sostanza i dati confermano la debolezza dell’economia europea, elemento che aumenta le pressioni sulla Banca centrale europea per una riduzione dei tassi di interesse nella riunione di settembre.

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