L’ultimo viaggio di Alain Delon sta per iniziare. L’attore, morto il 18 agosto scorso all’età di 88 anni nella sua casa di Douchy in Francia, ha lasciato precise disposizioni circa l’organizzazione del suo Funerale. E a far discutere, tra le varie decisioni prese, la volontà di far sopprimere il suo cane Loubo se a morire per primo fosse stato proprio Delon. Fortunatamente la famiglia ha poi fatto sapere che il cane ha già trovato una nuova casa e continuerà a vivere la vita di sempre.
Sabato pomeriggio dunque la cappella fatta costruire nel bosco della casa di Douchy nei primi anni 2000, si preparerà ad ospitare una quarantina di persone. Una funzione strettamente riservata, definita da tempo e con un protocollo massiccio per quanto riguarda la sicurezza. Proprio in questa cappella bianca con croce dorata e banchi di legno grezzo l’attore sarà tumulato, per continuare quel legame anche nell’aldilà con i suoi 35 cani che negli anni ha fatto tumulare proprio lì, primi su tutti pastori belgi e tedeschi. I figli Anthony, Anouchka e Alain-Fabien (già in combutta per la divisione dei beni e l’apertura del testamento) dovranno rispettare un’altra volontà del padre. Delon infatti ha richiesto l’esposizione del proprio corpo sul letto trapuntato di cuoio che aveva comprato con il primo cachet.
E nonostante il via vai di corone di fiori, omaggi dei fan e firme sul libro presente all’esterno della villa, ad ora non è dato sapere quali saranno le forze politiche o i colleghi a prendere parte alla celebrazione. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera l’Eliseo avrebbe provato a prendere contatti con la famiglia per sondare la possibilità di una cerimonia funebre nazionale. Lo stesso Delon però, come già anticipato, si era ampiamente opposto in passato (tenendo conto anche della mancanza di simpatia politica per il Presidente Macron). A celebrare la funzione sarà monsignor Jean-Michel Di Falco, 82 anni, il quale nel 2017 nella stessa cappella aveva celebrato il funerale della compagna di Delon, Mireille Darc.