Continuano le ricerche per trovare l'imprenditrice statunitense scomparsa da Madrid
Miami, Madrid, Belgrado e infine Cogollo del Cengio, un paese veneto di tremila anime, sono i luoghi al centro di un giallo internazionale che tocca, insieme alle metropoli, questo piccolo centro in provincia di Vicenza dove è arrivata anche l’FBI.
LE RICERCHE – Si cerca il corpo di un’ereditiera di origini colombiane, residente negli Stati Uniti e scomparsa a Madrid. Lei è Ana Maria Henao Knezevich e sono nulle le speranze di trovarla in vita. Da ieri la mobile vicentina sta cercando i resti della povera Ana nel fitto bosco che unisce i colli berici all’Altopiano di Asiago, insieme a investigatori madrileni con la supervisione dei federali statunitensi. A indirizzare le ricerche è stato l’ex marito di Ana, David Knezevich da cui la 40enne aveva da poco divorziato, dopo 13 anni di matrimonio. Ana era arrivata a Madrid lo scorso dicembre dopo un tormentato divorzio dall’uomo di origini serbe, anche lui residente in America. Ecco, in breve, le tappe del giallo.
LA SCOMPARSA – Ana è scomparsa il 2 febbraio nella capitale spagnola dov’era in vacanza con un’amica. Sono trascorsi pochi giorni tra la sua misteriosa scomparsa e l’arresto del suo ex, catturato a Miami, in aeroporto, mentre era di ritorno da Belgrado, perché sospettato di coinvolgimento nella sparizione dell’ex moglie. Il 10 giugno, davanti al giudice di Stato della Florida, David avrebbe dato precise indicazioni su dove cercare Ans ed è da pochi giorni che è arrivato il via alle ricerche insieme ai cani molecolari. Anche i vigili del fuoco stanno battendo la boscaglia vicentina passo dopo passo ma è un terreno davvero impervio perché fitto di vegetazione e non a caso scelto, se fosse vero quanto detto dall’uomo, per occultare il corpo di cui il suo ex si sarebbe sbarazzato al ritorno da Belgrado.
IL MOVENTE – Se davvero Knezevich, come sembrerebbe, è responsabile della scomparsa di Ana, non siamo davanti all’ennesimo femminicidio generato da violente dinamiche nate da gelosia e possesso. Il movente sembrerebbe economico. Insieme ad Ana, il serbo aveva messo su più imprese in campo turistico con utili a sei zeri da dividere con l’ex moglie colombiana. E potrebbe esserci questo alla base dell’omicidio: il fatto che lei reclamasse metà dell’impero creato insieme al suo ex.
LE INDAGINI – Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla sezione per la violenza di genere del tribunale madrileno, Knezevich si sarebbe intrufolato nella residenza vacanziera di Ana, in Calle Francisco Silvela a Madrid, con il volto coperto da un casco. Le telecamere della videosorveglianza hanno catturato una sagoma maschile uscire dal domicilio con un grosso bagaglio che, secondo gli inquirenti, poteva contenere il corpo della donna. Ma lui ha sempre negato loro di essere stato a Madrid e quindi sulla scena del delitto. La polizia iberica ha poi ricostruito grazie alle forze di Polizia di più Paesi, che l’uomo ha lasciato Belgrado il 30 gennaio per poi ritornarvi il 5 febbraio in auto, attraverso la Croazia. Questo tragitto non esclude il passaggio nel vicentino che lo stesso Knezevich ha tirato in ballo come luogo di sepoltura. Nel mentre, oggi si continua a cercare, scavando con una ruspa, il corpo della povera donna.