Sono gravi le condizioni dei quattro operatori rimasti ustionati nel tentativo di spegnere il maxi incendio divampato ieri pomeriggio – 21 agosto – al ‘pratone’ di Torre Spaccata, vicino a Cinecittà, a Roma. Uno è un vigile del fuoco, mentre gli altri tre sono operatori della Protezione civile ed erano stati trasportati in codice rosso all’ospedale Sant’Eugenio di Roma.

“Abbiamo quattro pazienti in prognosi riservata e in pericolo di vita. Il più grave è il vigile del fuoco di 51 anni, l’unico per ora non intubato, ma presenta le ustioni più gravi per estensione e profondità. Interessano il 54 % del corpo”, spiega Giuseppe Spaltro (nella foto), direttore del Centro Grande Ustionati del Sant’Eugenio. “Tre su quattro verranno operati la prossima settimana – aggiunge il medico – verrà rimossa la parte necrotica delle ustioni e effettuata una copertura con innesti da donatori del banco della pelle di Cesena”. Dopo il primo intervento, dice Spaltro “ce ne saranno altri”.

I vigili del fuoco “stanno ancora lavorando sulle cause dell’incendio di ieri” , ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che ieri si è recato al Sant’Eugenio per far visita ai soccorritori ricoverati. “Non posso sbilanciarmi su un argomento che non è di mia competenza”, ha poi specificato Rocca. Infatti, la Procura di Roma è in attesa delle informative da parte dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine intervenute ieri nelle operazioni di spegnimento del maxi incendio. Dopo la trasmissione a pizzale Clodio dei dati, si procederà all’apertura formale del fascicolo di indagine.

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