Cronaca

Mike Lynch, il naufragio del Bayesian e i misteri: i membri della società Darktrace e i legami che arrivano fino al caso Epstein

Una spy story? Forse si. Forse no. Ma di sicuro ci sono tutti gli elementi per poter dire che le coincidenze sono troppe attorno al mistero del naufragio del Bayesian, il veliero di 56 metri affondato all’alba di lunedì mentre si trovava in rada a Porticello, in provincia di Palermo, dopo essere stato investito da […]

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Una spy story? Forse si. Forse no. Ma di sicuro ci sono tutti gli elementi per poter dire che le coincidenze sono troppe attorno al mistero del naufragio del Bayesian, il veliero di 56 metri affondato all’alba di lunedì mentre si trovava in rada a Porticello, in provincia di Palermo, dopo essere stato investito da una burrasca. Con l’imbarcazione intatta, adagiata sul fondale a 50 metri di profondità, e con il silenzio imposto dalla Procura di Termini Imerese, che ha deciso di blindare ogni comunicazione con la stampa appena si è saputo che a bordo del veliero c’era il tycoon Mike Lynch, le voci e le ricostruzioni più strane su come possa essersi inabissata l’imbarcazione hanno fatto compagnia a quelle sui legami tra l’imprenditore conosciuto come il “Bill Gates britannico” e i servizi segreti di mezzo mondo.

Ci sono tutti tranne quelli italiani, al momento “non pervenuti”: dalla Cia all’MI5 inglese passando per il Mossad israeliano. Lynch e la sua società Darktrace, che si occupa di cybersicurezza, non hanno lesinato rapporti con nessuno. Basta dare un’occhiata all’organigramma della società, prima che questa nei mesi scorsi venisse acquistata, per rendersi contro che tra i membri della Darktrace, fondata da Mike Lynch, c’erano Lord Evans of Weardale, già direttore dei servizi segreti britannici, e Alan Wade, membro della Cia per 35 anni fino al 2005. È lo stesso Wade che ha fondato la società Chiliad assieme a Christine Maxwell, sorella di Ghislaine Maxwell. Condannata nel 2022 a 20 anni di carcere (che sta scontando a Brooklyn), Ghislaine Maxwell è salita agli onori della cronaca perché coinvolta in un giro di prostituzione minorile gestito nella cosiddetta “isola dei pedofili” dall’imprenditore Jeffrey Edward Epstein.

Al netto delle accuse a sfondo sessuale, prima di morire impiccato nel 2019 nel carcere di New York, Epstein era ritenuto un agente del Mossad che aveva il compito di raccogliere materiale compromettente su persone potenti. Amico del principe Andrea, fratello di re Carlo, Epstein aveva rapporti con i servizi israeliani forse proprio grazie alla maitresse Ghislaine Maxwell, figlia di Robert Maxwell, un ex magnate dei giornali britannici ed ex parlamentare morto, pure lui, in circostanze strane. Dopo essere caduto dal suo yacht, infatti, il suo corpo è stato trovato nel 1991 mentre galleggiava nell’oceano vicino alle isole Canarie.

Negli atti ufficiali, il ministero degli Affari esteri inglese sospettava che Maxwell fosse “un agente segreto di un governo straniero” che faceva il doppio o il triplo gioco, “certamente finanziato dalla Russia”. L’imprenditore di origini ucraine, infatti, aveva legami con il servizio segreto britannico (MI6), con il Kgb sovietico e con il Mossad appunto. Sepolto a Gerusalemme, al suo funerale parteciparono almeno sei capi dei servizi segreti israeliani e addirittura l’allora primo ministro Yitzhak Shamir che, nel suo elogio a Maxwell, disse: “Ha fatto di più per Israele di quanto si possa dire oggi”. Da allora sono passati più di 30 anni, il mondo è cambiato e l’attenzione dei servizi segreti adesso è rivolta alle minacce di hacker russi da contrastare con società come la Darktrace di Mike Lynch che non solo si occupava di intelligenza artificiale applicata alla sicurezza informatica ma aveva assunto numerosi ex agenti segreti.

Non è un caso che, all’indomani della guerra in Ucraina, le azioni della società di Lynch sono decollate fino a essere cedute per oltre 5 miliardi di euro, pagati interamente in contanti pochi mesi dopo lo scoppio delle tensioni nella Striscia di Gaza. In un modo o nell’altro Israele ha portato fortuna agli affari del tycoon britannico morto alle porte di Palermo mentre festeggiava con amici e collaboratori la sua assoluzione e quella dei fondatori di Autonomy rimediata lo scorso giugno a San Francisco, negli Stati Uniti, dove era stato estradato perché accusato di cospirazione e frode. Autonomy l’azienda venduta da Lynch nel 2011 per 11 miliardi di dollari all’HP che dopo un anno parlò di una sopravvalutazione di 8 miliardi.

Da qui il processo e poi l’assoluzione festeggiata sul veliero Bayesian dove hanno perso la vita anche il presidente della banca Morgan Stanley International Jonathan Bloomer e l’avvocato Cristopher Morvillo, alla guida del team di legali che ha fatto cadere le accuse nei confronti di Lynch e del suo socio Sthephen Chamberlain, l’ex numero due della “Darktrace”, società di fatto nata dopo la cessione di “Autonomy”. Il coimputato di Lynch non era sulla barca affondata in Sicilia perché sabato mattina è stato investito da un’Opel Corsa blu a Stretham, nel Cambridgeshire, mentre attraversava a piedi Newmarket Road. Ferito gravemente, domenica notte Chamberlain è morto in ospedale qualche ora prima del tragico naufragio del veliero dove è annegato il suo socio e il suo avvocato.

Una tragica coincidenza che, al momento, non prova nulla se non supportata da elementi concreti. In attesa di capire cosa emergerà dall’inchiesta della Procura di Termini Imerese, di certo il contesto in cui operavano i protagonisti del naufragio del Bayesian alimenta la suggestione che attorno a questa storia ci potrebbe essere qualcosa di strano. Il condizionale è d’obbligo. In ogni caso, delle due l’una: o i miliardari inglesi che gravitavano attorno a Mike Lynch sono stati particolarmente sfortunati (compreso lui) o i pm dovranno capire non solo come il veliero è affondato, ma anche se è stata una casualità.