Cronaca

Palermo, recuperato il quinto corpo dal veliero affondato: è quello del magnate Mike Lynch. I dispersi hanno cercato delle vie di fuga

Il corpo, già individuato mercoledì sera nello scafo, è stato portato sul molo del porto avvolto in un telo di plastica. L'unico ancora sott'acqua resta il cadavere di Hannah, la figlia 18enne di Lynch: i sub sono immediatamente riscesi a cercarlo a cinquanta metri di profondità

I sommozzatori dei Vigili del fuoco hanno recuperato il quinto corpo dei sei dispersi dopo il naufragio dello yacht Bayesian, affondato da una tromba d’aria all’alba del 19 agosto di fronte alla costa di Porticello, in provincia di Palermo. Il cadavere, già individuato mercoledì sera nello scafo, è stato portato sul molo del porto avvolto in un telo di plastica (video): si tratta di Mike Lynch, il magnate britannico 59enne proprietario del veliero. Nelle scorse ore dal relitto erano stati già estratti quattro corpi, quelli del banchiere settantenne Jonathan Bloomer (presidente di Morgan Stanley International), di sua moglie Anne Elizabeth Judith, dell’avvocato Chris Morvillo e di sua moglie Neda. L’unico ancora sott’acqua resta il cadavere di Hannah, la figlia 18enne di Lynch: i 27 sub in azione sono immediatamente riscesi a cercarlo nel relitto, arenato a cinquanta metri di profondità.

Le sei salme recuperate si trovano nelle celle frigorifere in attesa che la Procura di Termini Imerese disponga l’autopsia. Mercoledì i pm, che indagano su cause ed eventuali responsabilità del naufragio, hanno ascoltato per due ore James Cutfield, 51enne neozelandese comandante dell’imbarcazione. A quanto riferisce il Corriere, ha detto di non aver visto arrivare la tempesta, piombata sullo yacht all’improvviso. Al momento non risultano indagati, ma in caso di contestazioni formali è probabile che il primo degli iscritti possa essere proprio lui, con l’accusa di non aver valutato adeguatamente la situazione meteomarina. Una tesi cavalcata anche da Giovanni Costantino, fondatore e ad della società che costruì il veliero: “Era tutto prevedibile. Io ho qui davanti a me le carte meteo”, dice sempre al Corriere, definendo la nave “praticamente inaffondabile”.

Secondo quanto trapela cinque delle vittime sono state trovate nelle camere diverse da quelle indicate dai superstiti: una circostanza che confermerebbe che i passeggeri – mentre il veliero imbarcava acqua – hanno cercato delle vie di fuga, raggiungendo il lato opposto dell’imbarcazione. Ma l’acqua aveva già raggiunto le camere e cinque di loro sono stati trovati in quella direzione, non nelle proprie camere. Ma sul lato opposto.

Mentre si attende la conclusione delle ricerche le indagini della Capitaneria di porto, coordinate dal procuratore Ambrogio Cartosio e dal pm Raffale Cammarano, proseguono. Si indaga per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni. L’ipotesi su cui si stanno concentrando gli inquirenti sarebbe quella di una presunta catena di errori umani che avrebbe provocato l’affondamento del veliero. Ci sono una serie di aspetti tecnici su cui stanno dando un contributo gli speleo sub ma anche le immagini riprese dal Rov, il robot sottomarino già utilizzato in altre disastri come quello dell’Atr della compagnia tunisina Tuninter finito in mare davanti alle coste di Capo Gallo il 6 agosto del 2005. La deriva mobile, parzialmente alzata, potrebbe avere avuto un ruolo determinante nella minore stabilità dello scafo e nel conseguente rapido inabissamento del veliero, insieme ad alcuni portelloni aperti che avrebbero imbarcato una grande massa d’acqua in poco tempo. E ancora i motori spenti e il mancato funzionamento del sistema che avrebbe sigillato i boccaporti e gli accessi del veliero. Risposte decisive potrebbero venire inoltre dal recupero dell’imbarcazione e dalla scatola nera.

E secondo quanto riporta il sito del Daily Telegraph, citando fonti del settore nautico, il tycoon britannico voleva vendere il veliero ma ha cambiato idea dopo la sua assoluzione negli Usa in giugno nel processo penale per frode sull’acquisizione della sua multinazionale Autonomy da parte del colosso americano Hp. Secondo le fonti Mike Lynch aveva messo sul mercato il superyacht a marzo di quest’anno per poi cambiare idea solo il mese scorso. L’intenzione era trascorrere l’estate a bordo della barca e poi valutare la decisione di venderla in autunno.