Era andato all’Emory University Hospital Midtown di Atlanta per un’emorragia intracerebrale. Ma è andato via senza una parte del suo cranio. Due mesi dopo, scopre che l’ospedale lo ha perso, costringendolo così a spendere oltre 140 mila euro in interventi chirurgici. Ora, Fernando Cluster, 62 anni, ha sporto denuncia contro l’ospedale.
È successo nel settembre 2022, quando Cluster si era presentato al pronto soccorso con un’emorragia intracerebrale. Durante l’intervento, i medici hanno rimosso una parte del cranio di circa 12 x 15 cm per ridurre la pressione del cervello. Due mesi più tardi, quando Cluster è tornato per completare l’operazione, l’area asportata era sparita.
“Abbiamo ispezionato il congelatore in cui sono conservati i lembi ossei e non siamo riusciti a trovare quello con i dati identificativi del paziente”, spiega il fascicolo di Cluster.
Proprio a causa dell’incidente, Cluster ha presentato denuncia contro l’ospedale: “L’Emory University Hospital Midtown e il suo personale hanno causato a Fernando Cluster e a sua moglie, Melinda Cluster, dolore e sofferenza e li hanno costretti a pagare più di 100.000 dollari in inutili spese mediche dopo che hanno perso un segmento del cranio durante un intervento chirurgico d’urgenza – si legge sulla denuncia presentata alla corte statale della contea di DeKalb -. Quando il personale di Emory è andato a recuperare il lembo osseo, c’erano diversi frammenti con identificazione del paziente incompleta o mancante, quindi Emory non poteva essere certa se qualcuno di questi appartenesse al signor Cluster“.
L’errore dell’ospedale ha costretto Cluster a seguire un iter costoso, lungo e pericoloso, anche perché l’uomo avrebbe completato l’operazione con 12 giorni di ritardo, sostituendo il lembo osseo mancante con un impianto sintetico. Questo sarebbe costato circa 19 mila dollari e avrebbe causato a Cluster “un’infezione, rendendo quindi necessario un ulteriore intervento chirurgico“.
Inoltre, l’ospedale avrebbe addebitato i costi dell’errore al paziente, con una cifra che supera i 145 mila dollari. Ora, la famiglia Cluster chiede il risarcimento. “È scioccante che un ente sanitario come Emory abbia perso parte del cranio di uno dei suoi pazienti e poi si sia rifiutato di assumersi la responsabilità – ha detto Cluster -. Ora dobbiamo convivere con le conseguenze della negligenza di Emory, tra cui la paura quotidiana di un’altra infezione alla testa e le spese mediche. Vogliamo anche sapere se questo è accaduto ad altri pazienti. Il nostro obiettivo è assicurarci che questo non accada mai più a nessun altro paziente”.