Lasciarsi alle spalle il caso clostebol che ha scosso tutto il mondo del tennis, tornare a concentrarsi totalmente sul campo. C’è un numero 1 del mondo da rafforzare e un titolo Slam da conquistare. È con questo imperativo che Jannik Sinner si appresta a cominciare la nuova avventura allo Us Open, ultimo Slam della stagione, al via lunedì 26 agosto. L’azzurro vuole proseguire sul solco tracciato vincendo il Masters 1000 di Cincinnati, nella speranza che la condizione fisica sia pienamente recuperata dopo gli acciacchi avuti anche durante lo stesso vittorioso torneo in Ohio.

Le sensazioni in campo in vista dell’appuntamento newyorkese sono molto positive, così come più leggere sono tornate ad essere le sue spalle. Anche se fino al prossimo 6 settembre (data ultima per un eventuale ricorso da parte di Wada e Nado Italia contro la decisione del tribunale indipendente Itia) il fantasma del caso continuerà ad aleggiare sopra la testa di Sinner. L’assoluzione – arrivata lo scorso 15 agosto – rappresenta comunque la caduta di un enorme fardello. Il crollo di un peso psicologico potenzialmente condizionante. Queste situazioni (sportive e non) in piena evoluzione potrebbero avere su Sinner ripercussioni decisive nell’andamento di un torneo che si prospetta come uno snodo cruciale sulla strada di uno dei grandi obiettivi rimasti in questo 2024: terminare l’anno in vetta al ranking. L’azzurro attualmente ha circa 2000 punti di vantaggio su Novak Djokovic e Carlos Alcaraz, e qui deve difendere meno punti dei rivali: 180 contro i 720 dello spagnolo e i 2000 del serbo. La possibilità di allungare è concreta.

Così come era successo al Roland Garros e a Wimbledon, Sinner si ritrova il suo principale rivale nel proprio lato di tabellone. Alcaraz infatti (primo turno contro un qualificato) potrebbe essere lo scoglio da superare in semifinale. Ancora una volta quindi bisognerà attendere per una finale Slam tra l’azzurro e lo spagnolo. Dopo la delusione per aver perso l’oro olimpico, Alcaraz cerca il riscatto nel torneo che lo consacrò definitivamente due anni fa. A Cincinnati ha subito una cocente eliminazione al primo turno e ha manifestato anche una comprensibile stanchezza dal punto di vista mentale. A New York sicuramente sarà tutto diverso.

Prima di arrivare alla partita più attesa e desiderata da tutti gli appassionati, però, Sinner sarà chiamato a superare altri ostacoli insidiosi. Il sorteggio è stato tutto fuorché benevolo, però ha anche concesso una bella opportunità, ovvero quella di prendersi la rivincita su Daniil Medvedev dopo quello che è successo ai Championships, ancora una volta nei quarti di finale. Il russo (Dusan Lajovic all’esordio) allo Us Open ha trionfato nel 2021 e arriva con i gradi di quarto favorito del torneo dopo i top 3 della classifica. Prima ancora, per l’azzurro possibile test contro il padrone di casa Tommy Paul. Insidioso sì, ma decisamente più gestibile. Un percorso che Sinner comincerà contro un altro statunitense, martedì 27 agosto, Mackenzie McDonald.

E Djokovic? Posizionato nella parte bassa, Nole (esordio contro un qualificato) ha potuto usufruire di un sorteggio sulla carta più agevole. Arriva allo Us Open dopo un mese all’insegna delle celebrazioni per la vittoria dell’oro olimpico a Parigi. Infatti, ha saltato sia il Masters 1000 di Montreal, sia quello di Cincinnati, nonostante difendesse il titolo del 2023. Se il numero 1 del mondo pare non essere più una sua priorità, ben diversa è la questione quando si parla di Slam. Qui infatti c’è ancora un record da agguantare: il titolo numero 25 per staccare definitivamente Margaret Court nella classifica tra maschile e femminile. Uno stimolo non di poco conto. Anche per lui però gli avversari pericolosi non mancano. In primis Alexander Zverev, poi Andrey Rublev, apparso in netta ripresa nelle ultime settimane.

Gli altri italiani al via – Non c’è soltanto Sinner ovviamente. Sono tanti gli azzurri che saranno presenti a Flushing Meadows. Tra tutti grande attesa è rivolta verso Lorenzo Musetti dopo la prima semifinale Slam in carriera a Wimbledon e soprattutto il bronzo olimpico conquistato a Parigi. Il carrarino al primo turno se la vedrà contro Reilly Opelka, per iniziare un cammino che vuole essere di conferma, un modo per alimentare il sogno (difficile ma non impossibile) di agguantare la top 10 già entro il 2024. Ma per questo ci vorrà un altro risultato importante. Grande curiosità c’è attorno a Flavio Cobolli, Matteo Arnaldi e Matteo Berrettini. I primi due (match inaugurale rispettivamente contro James Duckworth e Zachary Svajda) sono reduci da notevoli risultati sul cemento nordamericano. Il romano ha fatto finale nel 500 di Washington, il sanremese invece semifinale nel Masters 1000 di Montreal. L’ex finalista di Wimbledon 2021 invece è ancora un po’ attardato in classifica, ma i due tornei consecutivi conquistati a Gstaad e Kitzbuhel parlano chiaro: a New York c’è spazio per fare grandi cose. Per lui il primo step sarà Albert Ramos-Vinolas. Infine saranno protagonisti anche Luciano Darderi, Luca Nardi, Lorenzo Sonego, Mattia Bellucci e Fabio Fognini.

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