Ci siamo. “È arrivato il momento” per un taglio dei tassi. Lo ha detto il governatore della Federal Reserve Jerome Powell da Jackson Hole, la località montana del Wyoming dove, ogni fine estate, si riuniscono i banchieri centrali. La “mia fiducia” sul calo sostenibile dell’inflazione verso l’obiettivo del 2% è aumentata, ha aggiunto Powell. Immediata la reazione delle borse (tassi più bassi tendono a favorire i listini azionari, ndr) che hanno tutte strappato al rialzo. Dollaro in calo sull’euro e ai minimi dal 2022 sulla sterlina.
“L’attuale livello del nostro tasso di riferimento (ora tra il 5,25 e il 5,5%, i valori più alti dal 2001, ndr) ci offre ampio margine di manovra per rispondere a qualsiasi rischio potremmo incontrare, compreso il rischio di un ulteriore indesiderato indebolimento delle condizioni del mercato del lavoro” ha spiegato il banchiere centrale che non ha detto nulla per scoraggiare l’ipotesi di un taglio di 50 punti base, nella riunione del prossimo 18 settembre. L’entità della riduzione del costo del denaro resta comunque ancora da definire.
“Faremo tutto il possibile per sostenere un mercato del lavoro forte e compiere ulteriori progressi verso la stabilità die prezzi”, ha concluso Powell, sottolineando che i “rischi al rialzo dell’inflazione sono diminuiti. Quelli al ribasso dell’occupazione sono aumentati“.
“È molto importante il modo in cui”il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell “ha aperto il meeting di Jackson Hole stamattina. Ha detto che è arrivato il momento di aggiustare la politica monetaria” statunitense, “non si è sbilanciato sul come e sul quando però è chiaro che quando il presidente della Fed da chiaramente un segnale che va nella direzione del taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti e cioè in una economia che, tutto sommato, ha dei livelli di crescita molto significativi e si decide che è il momento di cambiare politica monetaria, vuol dire che la sfida della lotta all’inflazione in buona parte del mondo è stata di fatto vinta”, ha detto, il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni.