LA RICOSTRUZIONE DEL VOLTO - 2/3
“È possibile generare un’immagine realistica di Gesù Cristo basata sul viso riprodotto sulla Sindone di Torino?”, la richiesta del Mail Online all’AI Merlin. A quanto pare sì. Il risultato: una rappresentazione di Cristo con la pelle bianca, gli occhi azzurri, barba perfettamente in ordine e segni di spine e cicatrici sul viso. Insomma, l’illustrazione di uomo affascinante, belloccio, dai tratti europei. E in effetti, anche per il cinema e la televisione, fino ad arrivare allo streaming, Gesù è sempre stato l’incarnazione della superstar: da “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli (1977) a “Jesus Christ Superstar” (1973), passando per “The Passion” (2004) e “The Chosen” (2017, disponibile su Netflix).
Considerando l’area geografica in cui nacque e visse e secondo le ricostruzioni storiche, però, probabilmente il figlio di Dio aveva la pelle più scura e tratti somatici più medio-orientali. Quasi sicuramente, dunque, niente occhi chiari e fascino da principe azzurro. Immagini e ricostruzioni che, invece, l’hanno consacrato nell’immaginario collettivo come una vera e propria icona pop. Anche a più di 2000 anni dalla sua morte.