Jannik Sinner ha licenziato il suo preparatore Umberto Ferrara e il suo fisioterapista Giacomo Naldi, i due professionisti coinvolti nel caso di doping che ha rischiato di travolgere la carriera del tennista numero uno al mondo. Dopo anni di collaborazione, i due sono stati allontanati: nei giorni scorsi i legali dell’atleta italiano hanno inviato una comunicazione ufficiale che ha messo fine al rapporto con Ferrara e Naldi. La decisione è stata presa dall’azzurro prima dell’esordio all’Us Open.

Una scelta sofferta ma attesa, dopo il caso della positività al Clostebol, dovuta al contatto accidentale con il Trofodermin, crema acquistata da Ferrara il 12 febbraio nella farmacia Santissima Trinità di Bologna, portata negli Stati Uniti un mese dopo, in occasione del torneo Indian Wells, e utilizzata dal fisioterapista Naldi come cicatrizzante per una ferita al dito della mano sinistra. La stessa mano con cui Naldi ha poi massaggiato il corpo di Sinner, rimasto così “contagiato” dalla sostanza. È avvenuta così la contaminazione involontaria che ha portato il tennista altoatesino a risultare positivo a due test anti-doping, uno durante il torneo di Indian Wells e un altro prima del Miami Open. Il caso di positività è stato chiuso dall’International Tennis Integrity Agency con l’assoluzione di Sinner e la sola cancellazione dei punti conquistati a Indian Wells.

L’assenza dei due professionisti nel box di Sinner era già stata notata prima dell’ufficialità dell’allontanamento. Sia al torneo di Cincinnati, vinto poi dal tennista italiano, che in alcune precedenti apparizioni. Nell’angolo riservato allo staff del numero uno erano presenti solo l’amico-manager Alex Vittur e i due allenatori Simone Vagnozzi e Darren Cahill.

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