Cronaca

Bayesian, il pm: “Vittime cercavano bolle d’aria per salvarsi. Capiremo chi tra capitano, equipaggio o costruttore ha commesso reati”

Il Bayesian è affondato prima in verticale, di poppa e poi si è adagiato sul lato destro. Il lato opposto, quello sinistro, è stato invaso per ultimo dall’acqua. Tanto che cinque delle sette vittime del naufragio sono state ritrovate da quella parte del veliero. Probabilmente stavano tentando di salvarsi la vita, rifugiandosi dove erano ancora […]

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Il Bayesian è affondato prima in verticale, di poppa e poi si è adagiato sul lato destro. Il lato opposto, quello sinistro, è stato invaso per ultimo dall’acqua. Tanto che cinque delle sette vittime del naufragio sono state ritrovate da quella parte del veliero. Probabilmente stavano tentando di salvarsi la vita, rifugiandosi dove erano ancora presenti delle bolle d’aria. È la conferenza stampa sul naufragio del yacht, organizzata a Termini Imerese, a fare un po’ di chiarezza su quanto avvenuto il 19 agosto a Palermo. “La procura ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, nei confronti di ignoti, ma siamo solo in una fase iniziale. Non escludiamo che ci siano sviluppi che potrebbero essere di qualunque tipo”, ha spiegato il procuratore capo di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, scusandosi per non aver rilasciato prima delle dichiarazioni alla stampa: “Non vi ho risposto, non potevo. La legge Cartabia ostacola la libera informazione”.

“Potrebbe anche essere possibile che iscriviamo nel registro gli eventuali indagati prima del recupero del veliero”, ha precisato il procuratore capo, specificando che “l’equipaggio non deve restare in Sicilia”, perché “non c’è alcun obbligo di legge”, ma che “i membri devono dare la massima disponibilità per essere risentiti”. L’unico a non poter lasciare l’isola per il momento è il comandante, il neozelandese James Cutfield, perché dovrà essere sentito nuovamente dagli inquirenti. Cartosio ha aggiunto: “È verosimile che siano stati commessi reati. Bisogna stabilire a chi sono ascrivibili. Stiamo studiando e valutando chi ha responsabilità di quanto successo. Se il comandante, se l’intero equipaggio o i costruttori”. “Ci sentiamo vicini alle famiglie delle vittime e ancora più doloroso sarebbe se questo lutto terribile è stata causato da comportamenti non perfettamente in ordine con responsabilità che ciascuno deve avere nella gestione della navigazione”, ha concluso.

Ha parlato anche il contrammiraglio della guardia costiera, comandante della capitaneria di porto a Palermo, Raffaele Macauda: “La società armatrice ha manifestato la volontà di recuperare il veliero”, ha dichiarato, rassicurando i presenti sul fatto che “non ci sono tracce di idrocarburi in mare”, come dimostrano le analisi eseguite dall’Arpa. Per recuperare il Bayesian “è necessario un piano”, devono essere definite “le modalità da utilizzare per portare a galla il veliero”, da presentare all’autorità marittima. “Preliminarmente devono essere svuotati i serbatoi”, ha aggiunto il contrammiraglio, dicendo di aver inviato una diffida alla società armatrice per “continuare i controlli su eventuali sversamenti di idrocarburi in mare”. “Le due imbarcazioni potevano stare in rada in quella zona. Del resto per quella sera non c’era un’allerta di burrasca”, ha proseguito Macauda. Il riferimento, oltre che per la barca a vela di lusso affondata, è per l’altro veliero, Sir Robert B. P., battente bandiera olandese, il cui equipaggio ha soccorso i naufraghi.

“Si è trattato di un evento repentino e improvviso”, ha dichiarato invece il pm di Termini Imerese Raffaele Cammarano che coordina le indagini sul naufragio. “Il veliero è stata investito da un downburst“, forti raffiche di vento discensionali, con moto orizzontale, che escono dal fronte avanzante di un temporale e possono raggiungere velocità anche superiori ai 100 km orari. “Al momento non abbiamo la certezza che ci sia una scatola nera – ha aggiunto -. In questa fase si era puntato sulla ricerca. Dobbiamo attendere il recupero del veliero. Non possiamo confermare se c’erano i portelloni aperti. Non vi saranno dichiarazioni su quello che al momento hanno visto i sommozzatori. Sono informazioni che devono essere confermare da una seconda verifica”. “I membri dell’equipaggio non sono stati sottoposti ad alcoltest e drug test. Erano molto provati, sotto choc e necessitavano di cure”, ha concluso Cammarano. “In plancia c’era un uomo dell’equipaggio quando è avvenuto il nubifragio”.