Il ministro degli Interni francese, Gerald Darmanin, ha ordinato alla polizia di rafforzare la protezione dei luoghi di culto ebraici, dopo che sabato mattina nella cittadina francese di La Grande Motte, due auto sono state incendiate davanti alla sinagoga. Il ministro ha affermato che l’episodio viene trattato come un “tentativo di incendio doloso” e che è “chiaramente un atto criminale”. L’esplosione ha ferito un poliziotto.

“Voglio assicurare ai nostri concittadini ebrei e al Comune il mio pieno sostegno e dire che, su richiesta del Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, si stanno mobilitando tutti i mezzi per trovare il colpevole”, ha detto Darmanin.

Le telecamere di sorveglianza della città hanno ripreso le immagini di un individuo che dava fuoco a dei veicoli davanti alla sinagoga Beth Yaacov. Secondo una fonte della gendarmeria, due porte dell’edificio sono state danneggiate dal fuoco. I vigili del fuoco sono stati chiamati sul posto e hanno allertato la gendarmeria intorno alle 8.30. Le telecamere a circuito chiuso davanti alla sinagoga hanno ripreso una persona sospetta con una bandiera palestinese.

Il primo ministro Gabriel Attal e Darmanin si sono recati sul posto nel pomeriggio. “Siamo scampati a una tragedia assoluta“, ha dichiarato Attal precisando l’aggressore “ha appiccato il fuoco a diverse porte d’ingresso della sinagoga e poi a diversi veicoli”. Attal ha aggiunto che “le immagini della telecamera di videosorveglianza mostrano che l’aggressore era estremamente determinato”.

Più di 200 poliziotti e gendarmi sono mobilitati per trovare il sospettato. Il capo del governo dimissionario ha quindi voluto “ricordare a tutti la grande responsabilità nelle parole che vengono usate, nei discorsi che vengono fatti, nelle posizioni politiche che vengono assunte”. E ha aggiunto che “si vede chiaramente che c’è, ancor più dopo il 7 ottobre, un clima alimentato da alcuni, una grande confusione generata da alcuni che porta ad alimentare l’odio contro gli ebrei nel nostro paese”.

Intanto il presidente del Consiglio rappresentativo degli ebrei di Francia (Crif), Yonathan Arfi, ha condannato con forza “il tentativo di uccidere gli ebrei”. “L’uso di una bombola di gas in un’auto in un momento in cui i fedeli dovrebbero arrivare in una sinagoga non è semplicemente un incendio doloso, non è semplicemente attaccare un edificio, un luogo di culto, è il desiderio di uccidere”, ha dichiarato all’agenzia di stampa Afp. “Dobbiamo trattare questo caso come un attacco alla vita dei fedeli e non solo a un edificio, come abbiamo visto a Rouen“, ha aggiunto. Il riferimento è a quanto accaduto tre mesi fa quando la sinagoga di Rouen è stata incendiata all’alba da un uomo che è stato poi ucciso dalla polizia.

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