GLI APPELLI PER LA LIBERAZIONE - 4/4
Gli appelli per la liberazione di Kshamenk, rivolti al parco Mundo Marino e al governo argentino, per adesso, sono stati vani. La risposta è stata sempre il buono stato di salute dell’esemplare che, però, ha recentemente perso peso in modo preoccupante. La speranza diffusa è che i social e la rete possano fare da cassa di risonanza per convincere le autorità a trasferire l’animale in un santuario protetto. L’oceano, dopo 30 anni di cattività, sarebbe troppo pericoloso. Ma un graduale percorso verso una nuova libertà potrebbe essere la soluzione. Anche perché, come già purtroppo successo in passato con Kiska (un’orca morta dopo 44 anni di prigionia), Kshamenk è stata soprannominata “l’orca più sola del mondo”. Un’etichetta che nessun essere vivente dovrebbe avere addosso.