Sabato 24 agosto 2024, ore 18, stadio Comunale di Caravaggio. L’appuntamento con una nuova storia, atteso esattamente da 72 anni. È il momento dell’esordio nel professionismo dell’Alcione Milano, la terza squadra della città meneghina. Quella che da sempre è stata stritolata dalle ingombranti presenze di Milan e Inter. Ad accompagnare gli arancioni in questa prima volta assoluta non poteva che essere un’altra lombarda, l’Atalanta Under 23. Un primo passo di un percorso nel girone A di Serie C, che vedrà anche squadre blasonate e realtà con grandi capitali, come Vicenza, Ferapisalò, Padova, Pro Vercelli, Triestina.
L’obiettivo dichiarato è ovviamente la salvezza. Un traguardo che l’Alcione proverà a raggiungere da Sesto San Giovanni e non dalla tanto sognata Arena Civica. Lo storico impianto (intitolato a Gianni Brera) non ha l’omologazione per la Serie C e non sarà la casa della terza squadra di Milano. Almeno per ora, perché la speranza di poterci tornare presto non è ancora svanita del tutto. Inizialmente l’Alcione aveva trovato rifugio nello stadio di Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza, a circa un centinaio di chilometri di distanza. Poi è arrivata l’opportunità di poter disputare le gare casalinghe allo stadio Breda, nella città sestese. Una sistemazione molto più agevole da raggiungere per le centinaia di persone affezionate al club, tra cui moltissimi giovani.
L’ossatura cardine della squadra è la stessa dell’impresa della passata stagione. Tra i protagonisti principali ci sono Fabio Morselli, il giocatore che con 14 reti l’anno scorso ha dato un contributo d’oro al salto in alto. E poi ci sono tanti giovani di talento: il difensore classe 2003 Paolo Chierichetti, il terzino classe 2005 Tommaso Caremoli e il mediano classe 2004 Christian Foglio, l’anno scorso in Primavera con il Milan. Anche Mario Piccinocchi, il capitano, ha un passato nella Primavera rossonera. A questi si sono aggiunti gli attaccanti Simone Palombi dal Padova e Luigi Samele dal Sassuolo, il difensore centrale Filippo Pirola dal Desenzano e il terzino sinistro Christian Dimarco, fratello dell’esterno dell’Inter.
Tutti agli ordini del condottiere di questa storia. Giovanni Cusatis è un nome forse poco familiare per chi non è un addetto ai lavori. In passato è stato il vice di Beppe Sannino, prima al Watford e poi al Catania (tra il 2013 e il 2015). Prima di arrivare all’Alcione aveva allenato il Milano City in D, ma anche la Pro Patria e l’Alessandria in Lega Pro 2ª Divisione e il Fano in Serie C. Sopra di lui i protagonisti sono il presidente Marcello Montini e Giulio Gallazzim, capo della holding GM Sport Ventures, legata alla società.
L’Alcione non è una società venuta fuori dal nulla. All’interno dei radar del calcio italiano c’è sempre stata. Fondata nel 1952, la sua storia non è di quelle gloriose. Le possibilità economiche sono sempre state modeste, così come le strutture. Eppure da qui sono passati diversi protagonisti che poi avranno modo di farsi conoscere dal grande pubblico nella massima serie. Un esempio? Ernesto Pellegrini, l’ex presidente dell’Inter, quello dello “scudetto dei record” di Giovanni Trapattoni. Ma l’imprenditore meneghino non è la sola personalità di spicco ad aver assunto le redini degli arancioni. Tra questi, c’è anche Carlo Tognoli, sindaco di Milano e ministro della Repubblica. Negli anni l’Alcione si è distinto soprattutto per il suo settore giovanile. Una vera eccellenza nel panorama lombardo, vincendo varie competizioni e lanciando giocatori destinati a carriere d’alto livello. Sono passati da questo crocevia Niccolò Rovella (oggi alla Lazio), Andrea Caracciolo (ex attaccante di Palermo, Sampdoria e Brescia) e in particolare Giuseppe Dossena, campione del mondo nel 1982. Solo per citarne qualcuno.
***
Nella foto in alto | L’amichevole estiva tra Monza e Alcione, finita 2-0