Cronaca

Pordenone, la ronda di Forza Nuova dura un amen: i 7 militanti incontrano 30 esponenti di un collettivo antifascista e la polizia li porta via

Vent’anni fa nel Nordest le ronde per le strade, a difesa della sicurezza dei cittadini, le organizzava la Lega Nord, battezzandole con il nome di pattuglie “Veneto Sicuro”.­­­ Adesso una analoga iniziativa è stata messa in campo da Forza Nuova, organizzazione estremista di destra, con i centri sociali pronti a controbatterla. È accaduto a Pordenone, […]

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Vent’anni fa nel Nordest le ronde per le strade, a difesa della sicurezza dei cittadini, le organizzava la Lega Nord, battezzandole con il nome di pattuglie “Veneto Sicuro”.­­­ Adesso una analoga iniziativa è stata messa in campo da Forza Nuova, organizzazione estremista di destra, con i centri sociali pronti a controbatterla. È accaduto a Pordenone, dove nella serata del 23 agosto sono dovute intervenire le forze dell’ordine, per bloccare i ragazzi con la maglietta nera che stavano controllando alcune strade frequentate da extracomunitari. Li hanno caricati sulle auto di servizio e così li hanno allontanati, evitando lo scontro.

I momenti di tensione nel capoluogo del Noncello erano attesi. Forza Nuova aveva dato l’annuncio fin da luglio. Poi aveva deciso di evitare il riferimento alle “ronde”, chiamandole “passeggiate della sicurezza”, da tenere di sera, soprattutto nella zona della stazione ferroviaria e dello spaccio. Si erano beccati una diffida del prefetto Domenico Natalino Manno, visto che in città ci sono non solo poliziotti, carabinieri e vigili urbani, ma anche un progetto “controllo di vicinato” che è coordinato proprio dalla Prefettura.

La passeggiata è cominciata alle 20.30. Fatti pochi metri, i 7 esponenti di Forza Nuova hanno trovato una trentina di esponenti di un collettivo antifascista e di gruppi anarchici intenzionati a sbarrare loro la strada. Un rapporto di forze soverchiante, che ha indotto la Questura ad intervenire, mettendosi in mezzo alle due opposte fazioni. È così finita senza conseguenze, prima ancora di cominciare, la prima esperienza di controllo dell’ordine pubblico autogestito.

Il gruppo di destra non aveva dato ascolto neppure al vicesindaco reggente Alberto Parigi di Fratelli d’Italia, che aveva invitato a lasciar lavorare le forze dell’ordine: “Stanno assolvendo molto bene al loro compito da quando sono stati potenziati i controlli in centro città e da quando si è affinata l’integrazione tra forze di polizia”. Forza Nuova ha replicato: “Il presidio del centro di Pordenone si è reso necessario per l’inefficacia delle istituzioni: il degrado, lo spaccio di droga e la violenza continuano a imperversare nelle strade della nostra città. L’unica soluzione possibile è che il popolo, in gran parte stanco di questa situazione, si mobiliti come stiamo facendo noi per riprendersi le strade e le piazze che l’immigrazione incontrollata ha occupato”. Sembrano le vecchie parole d’ordine della Lega: “Ripeteremo l’iniziativa con costanza perché Pordenone deve tornare ad essere una città sicura e presidiata”.

Numerose le dichiarazioni politiche. Emanuele Loperfido, presidente della Provincia e deputato di Fratelli d’Italia: “Il nostro è uno dei territori più sicuri d’Italia, lo dicono le statistiche. Abbiamo forze dell’ordine preparate ed efficienti, non serve null’altro. Le mie affermazioni dimostrano chiaramente la distanza che c’è tra noi di Fratelli d’Italia e Forza Nuova”. L’opposizione di centrosinistra non ha perso l’occasione per incalzare la maggioranza. Marco Salvador, capogruppo della Civica: “Dica il vicesindaco reggente se la città è sicura come afferma la sua maggioranza, o se è invece un luogo molto pericoloso, dove servono le ronde per la sicurezza dei cittadini”. Il Pd ha espresso fiducia nelle istituzioni. Sinistra Italiana: “L’unico motivo per parlare di Forza Nuova è chiedere nuovamente lo scioglimento di questa organizzazione violenta, che si oppone alla nostra Costituzione e alle leggi”.