L’offensiva nel Kursk usata come carta da mettere su un eventuale tavolo delle trattative con la Russia? Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, smentisce ogni lettura di questo tipo. Citato da Ukrainform, il capo dello Stato è intervenuto nel dibattito delle ultime settimane, nato dopo l’offensiva militare di Kiev nella regione russa: “Qualcuno dice della zona cuscinetto, che la giocheremo come una carta per il dialogo. Quale dialogo? Vi dirò io chi lo dice, è Putin. Non stiamo giocando nessuna carta”.

Zelensky risponde invece che i vantaggi che potrebbero nascere da un’operazione del genere sono numerosi, ma diversi, e che non tutti possono essere rivelati pubblicamente. Innanzitutto “il fondo di scambio” dei prigionieri di guerra “è qualcosa di cui possiamo parlare apertamente e viene rifornito”. Il secondo risultato “è l’interruzione dell’operazione russa nel nord con un attacco preventivo. Abbiamo svolto questo compito”.

A chi ritiene impossibile per Kiev mantenere a lungo le postazioni in territorio russo, per motivi logistici legati agli approvvigionamenti, Zelensky risponde di essere “positivo riguardo all’operazione” parlando in una conferenza stampa congiunta con il presidente della Polonia Andrzej Duda e al primo ministro della Lituania Ingrida Šimonytė: “È complessa ed è importante che proceda secondo il nostro piano”, ha sottolineato. Oltre al ‘fondo di scambio’ dei prigionieri di guerra, ha poi aggiunto, “abbiamo impedito l’accerchiamento di una parte della regione di Sumy e il desiderio russo di occupare la capitale della regione, la città di Sumy”. E ha poi ribadito che l’Ucraina non sta giocando nessuna carta per un dialogo con l’aggressore con questa operazione: “Siamo molto aperti con i nostri partner. Abbiamo parlato di come ci stiamo muovendo diplomaticamente verso una pace giusta e la fine della guerra e abbiamo invitato tutti alla piattaforma della Formula di Pace”.

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