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Lo schiaffo morale di Norris a Verstappen, la strategia azzeccata della Ferrari: cosa ha raccontato il Gp d’Olanda in vista di Monza

Stavolta non ha sbagliato, nonostante una partenza da dimenticare ancora una volta. Il GP d’Olanda è di Lando Norris, che chiude al traguardo con 22″8 di vantaggio (e il giro veloce) sulla Red Bull dell’idolo di casa Max Verstappen. L’olandese ha ricevuto una schiaffo morale non indifferente davanti ai suoi tifosi. Una vittoria che lancia la McLaren sia tra i Piloti (Verstappen 295-Norris 225) sia tra i Costruttori (con il team britannico sotto di soli 30 punti ora su quello della bevanda energetica). Sul podio una Ferrari perfetta con Leclerc, risultato insperato vedendo la vigilia (Charles scattava sesto) grazie a un’ottima configurazione dell’auto, premiata da un assetto più carico sulle lunghe curve olandesi, e da una gara pazzesca del monegasco, bravo nel resistere al ritorno di Piastri (4°) che aveva le gomme dure più fresche di quasi 10 giri dopo il pit.

Gara ottima anche per Sainz, quinto, nel finale davanti all’altra Red Bull di Pérez (6°). Da applausi anche lo spagnolo, andato alla cieca in qualifica sabato dopo aver pagato i pochissimi giri nelle libere per la pioggia, i problemi al cambio e l’incidente di sabato mattina nelle Fp3. Spente le Mercedes (Russell 7°, Hamilton 8°), hanno chiuso la top-10 l’Alpine di Gasly (9°), pimpante in diversi sorpassi in curva 1 (come quello su Hulkenberg), e l’Aston Martin di Alonso.

Podio impossibile per la Ferrari, diceva sabato Leclerc. Ma se Norris e Verstappen hanno mostrato un passo migliore, la sostanza è che la Rossa ha avuto un buon passo-gara, che lascia sperare in vista di Monza quando arriveranno gli aggiornamenti sulla SF-24. Leclerc è stato bravissimo al via a bersi il fantasma Pérez con una super traiettoria all’esterno, così come Sainz lo ha fatto su Stroll e poi, in una manciata di giri, su Alonso e Gasly. Davanti, invece, il copione non è cambiato: Norris (che non ha appreso dagli errori) si è ritrovato dietro a Verstappen al via, rilasciando male la frizione per l’ennesima volta.

L’assetto più carico mostrato dalla Rossa, con un fondo totalmente rivisto durante la pausa estiva dagli ingegneri di Maranello, ha premiato nel passo-gara una vettura più stabile nei lunghi curvoni. Ne ha beneficiato così una SF-24 vivace, che in pochi giri è comparsa dietro alla seconda McLaren di Piastri (con Leclerc), a poco più di un secondo e mezzo dalla Mercedes di Russell. Un inseguimento che è durato fino al 25° giro, quando è andata di scena la strategia azzeccatissima della Ferrari, ottima nel richiamare il monegasco al 25° giro così da superare con l’undercut sia la Freccia d’Argento del britannico (dentro alla 26ª tornata), sia Piastri, rimasto in pista fino al 33° giro puntando al ritorno nella seconda metà di gara con la gomma dura più fresca.

Una strategia, quella dell’australiano, a conti fatti rivedibile nonostante il passo-gara superiore alle rivali. Accendendosi all’improvviso dopo una prima parte più anonima, Piastri si è fatto rivedere sulla Mercedes di Russell al giro 40, superandolo con agilità in curva 1, prima di iniziare l’attacco alla Ferrari di Leclerc con uno svantaggio di 4”1, colmato in otto giri dopo aver rosicchiato oltre cinque decimi per tornata. Il primo tentativo in curva 1 è stato difeso da Leclerc allungando la frenata, poi però il monegasco è stato bravissimo nel resistere agli attacchi del rivale, che ha stressato di molto le gomme scendendo fuori dal Drs (1”2 al 53° giro). Un capolavoro quella del monegasco e una buona gara quella di Sainz, che nel frattempo, pochi giri prima, era riuscito a passare la Red Bull di Pérez in curva 1 prendendosi la quinta posizione, per mantenerla fino alla fine.

La gara è stata tutta tra il terzo e settimo posto, mentre davanti Norris ha continuato la sua gara in solitaria distanziando Verstappen di oltre 15 secondi secondi al 57° giro. Il tentativo dell’olandese di passato alla 28ª tornata con l’undercut, quando Max era di poco oltre il secondo, non ha funzionato. Il giro seguente l’inglese ha messo le dure (come l’olandese) e poi ha distanziato giro dopo giro il rivale, di fronte a un pubblico ammutolito da una McLaren dominante e da una Red Bull in difficoltà (il “non riesco a curvare in curva 10” e il “non riesco ad andare più di così” detto da Verstappen al suo team ha fatto riflettere non poco).

Dietro Russell, scattato quarto al via, non ha mostrato un passo buono come si era visto nelle terze libere del sabato, le uniche con pista asciutta. Se Hamilton, scattato 14°, ha chiuso 8°, lamentando però poco grip con le rosse al via e la lentezza sul rettilineo, il britannico non ne aveva rispetto a Leclerc e Piastri, tentando la doppia sosta per inserire le rosse e provare l’attacco nel finale. La realtà però ha detto che l’ex Williams ha chiuso a oltre cinque secondi dalla seconda Red Bull di Pérez (6°). Insomma, la Freccia d’Argento proverà a stupire a Monza, considerando anche quanto è stato visto a Spa. Si è infine preso cinque secondi di penalità Stroll per eccesso di velocità in ingresso di corsia box durante il pit, un errore che lo ha fatto finire fuori dalla zona punti.