Televisione

Notte della Taranta, grande successo nel segno della Generazione Z: Geolier super atteso dai fan, Angelina Mango e Gaia emozionano

Il concerto trasmesso in prima serata su Rai 3 segna il 9.01% di share nella prima parte e il 10.09% nella seconda per un totale di 982mila spettatori

di Luca Guarneri
Notte della Taranta, grande successo nel segno della Generazione Z: Geolier super atteso dai fan, Angelina Mango e Gaia emozionano

Ieri sera, sabato 24 agosto, la piazza di Melpignano (LE) è esplosa nel segno di “Generazione Taranta”, il leit motiv della 27esima edizione de “La Notte Della Taranta”. Un tutto esaurito nel segno del cambiamento con l’arrivo del Maestro Concertatore Shablo. Il producer, con il supporto del giovanissimo Riccardo Zangirolami come direttore dell’orchestra popolare, ha ripreso (riuscendoci, in parte) il percorso iniziato dall’edizione record organizzata da Dardust. Una piazza, quella di Melpignano, che si trasforma da subito in una grande famiglia allargata. Tra passi di pizzica, polpastrelli sui tamburelli e fazzoletti nel cielo, il pubblico di “Notte della Taranta” festeggia la fine dell’estate.

Secondo i dati forniti da Questura e Vigili del Fuoco, 100 mila persone erano presenti in flusso continuo nell’area concerto e 150 mila complessivi dalle 17:00 alle 05:00 nell’intero borgo grico dove erano stati allestiti i maxi schermi. Un dato confermato dalla società BusForFun che ha gestito le aree sosta: + 89% di prenotazioni per i bus, + 34% di prenotazioni per le auto. Un dialogo costante richiamato anche dalle immagini proposte da Galattico con il violinista di Nardò Luigi Stifani, gli omaggi a Giovanna Marini e Tora Marzo (assente in piazza il ricordo di Ernesto Assante, come anticipato in conferenza), dalle danze della Kameatka, dalla liturgia cosmica tra onde del mare e tramonti rossi, scenografia abbagliante di un percorso sonoro cominciato con la potente Pizzica di Aradeo che nei versi annuncia il viaggio: “lu tamburrieddhu miu vinne te Roma me l’ave nduttu na napulitana” (il tamburello mio venne da Roma me lo ha portato una napoletana).

Sono le voci di Antonio Amato, Giancarlo Paglialunga, Salvatore Galeanda, Enza Pagliara, Stefania Morciano, Alessandra Caiulo e Consuelo Alfieri a tessere una grande ragnatela di emozioni con le interpretazioni di Tarantella di San Nicandro, Pizzica di San Marzano, Taranta di Lizzano, Pizzica di San Vito, Pizzica di Villa Castelli, Pizzicarella, L’acqua te la funtana, Pizzica di Taranto, Pizzica di Stifani, Mamma la rondinella, Pizzica degli Ucci. Una serata che oltre ad intrattenere i 100mila presenti in piazza ha saputo raggiungere un pubblico ben più ampio grazie alla diretta in simulcast su Rai3 e Rai Radio 2 con Ema Stokholma alla conduzione. Il concerto trasmesso in prima serata su Rai 3 segna il 9,01% di share nella prima parte e il 10,09% nella seconda per un totale di 982mila spettatori.

Una scelta stilistica, va ammesso, che non ha giovato del tutto a quanto accaduto in piazza. Rispetto agli scorsi anni, la conduttrice non è diventata perno dello show ma, attraverso collegamenti dal backstage, ha introdotto le esibizioni (32, per la precisione). E qui il pubblico ha avuto qualche difficoltà nel comprendere l’evoluzione dello show, dal momento che gli interventi di Stokholma si potevano ascoltare esclusivamente attraverso i canali Rai e non in piazza.

Grande attesa ovviamente per i nomi big in line up, primi su tutti Angelina Mango, Gaia e Geolier. Quest’ultimo, pur non avendo provato sul palco di Melpignano e non avendo alcuna coreografia curata con grande maestria da Laccio durante lo show, ha catturato l’attenzione di migliaia di giovani accorsi per lui nonostante la sua assenza anticipata durante l’esibizione finale corale. L’effetto Geolier continua e, una volta pronunciato il suo nome, un’onda carica di cartelloni e urla lo hanno raggiunto, in particolar modo dai fan conterranei dell’artista. Pare infatti siano stati molti i pullman arrivati dalla città Partenopea per supportare Geolier.

Angelina Mango ha stregato il pubblico di Melpignano con la sua energia inarrestabile e l’incredibile estensione vocale che la caratterizza sulle note di “Su picculina” in dialetto salentino e il successo sanremese “La noia”. Mango sul palco si sente a casa e, tra l’entusiasmo dei ballerini e dell’orchestra, lei contagia tutti i presenti. Gaia cambia look rispetto alle prove della giornata precedente e si mostra con un abito lungo più coperto rispetto al top bianco della generale cantando il successo “Chega” e il brano della tradizione “Mena Mena Mò”. Anche lei perfettamente a suo agio sul palco di Melpignano, consapevole che quella è la dimensione che la rispecchia e la mette sotto una nuova luce.

Presente sul palco anche l’artista rivelazione Ste, una voce da tenere sott’occhio (che potrebbe tranquillamente comparire nella lista dei toto nomi dei giovani del Festival di Sanremo) sulle note di “Tammurriata nera” e il singolo “Lose Control”. La musica si fa spazio seguendo le indicazioni di Shablo tra percussioni, suoni in console sotto una regia attenta e sicura. L’orchestra diventa sempre più protagonista, portando i coristi a prendere per mano il pubblico e ad accompagnarlo nel magico mondo della pizzica e della taranta. Insieme a loro sul palco anche il chitarrista Luca Faraone che, tra assoli e complicità con i musicisti, ha rafforzato il messaggio dello slogan di questa edizione rivolta ai più giovani.

E come in qualsiasi backstage anche a Melpignano è stato un via vai di volti noti e autorità: il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano insieme al presidente della Fondazione La Notte della Taranta Massimo Bray, l’onorevole Antonio De Caro presidente della commissione ambiente del Parlamento Europeo, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e per la prima volta la sindaca di Lecce Adriana Poli Bortone, l’allenatore della Nazionale maschile di pallavolo Fefè De Giorgi, il professore di fisica e fenomeno social Vincenzo Schettini, l’inviato de Le Iene Niccolò Torielli. Perché se è vero che eventi come questo custodiscono le radici del nostro Paese e raccontano uno spaccato della nostra società, una cosa è certa: la “generazione Taranta” approva eccome.

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