Calcio

Torino, 10mila tifosi in corteo contro Cairo: “Vattene”. Da cosa nasce la contestazione

Davanti allo stadio Grande Torino in segno di protesta. Nuovi innesti, ma con l’ennesimo pezzo pregiato che saluta. 10mila tifosi granata si sono riuniti per un corteo contro il presidente del club Urbano Cairo. Gli acquisti non sono mancati, ma la colpa è un’altra: ennesima sessione di calciomercato in cui i migliori se ne vanno. […]

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Davanti allo stadio Grande Torino in segno di protesta. Nuovi innesti, ma con l’ennesimo pezzo pregiato che saluta. 10mila tifosi granata si sono riuniti per un corteo contro il presidente del club Urbano Cairo. Gli acquisti non sono mancati, ma la colpa è un’altra: ennesima sessione di calciomercato in cui i migliori se ne vanno. L’ultimo in ordine cronologico, Raoul Bellanova che vestirà la maglia dell’Atalanta. E così, a pochi minuti dalla partita di campionato – valida per la seconda giornata di Serie A – proprio contro la Dea, numerosi supporter hanno organizzato una manifestazione contro il presidente. E gli striscioni sono inequivocabili: “Cairo, vattene!”. Fuori dal centro sportivo Filadelfia – punto di ritrovo – gli ultras hanno appeso uno stricione che recita: “Ambizioni di un certo livello? Da 19 anni il solito ritornello. Noi non siamo in vendita“.

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Vanoli: “Mi dà fastidio la mediocrità”
Il giorno prima della protesta dei tifosi, l’allenatore Paolo Vanoli era intervenuto così in conferenza stampa riguardo alla cessione di Raoul Bellanova: “Non ho voluto spiegazioni, non ho cercato alibi. Non sono uno che va a cercare queste cose. Quando una società vende dei giocatori a mia insaputa non serve chiedere delle giustificazioni. Non sono d’accordo su questa cessione, ma alzo la testa e vado avanti”. E sull’operato del presidente Cairo e della dirigenza: “Non mi piace la mediocrità, quando lavoro ci sono delle difficoltà, ma come ho detto al presidente, lui si è informato su chi io fossi e io ho fatto lo stesso. Mi dà fastidio la mediocrità sul mio lavoro, io ho detto ai componenti di questa società di avere più coraggio“. Zero alibi, ma tanti punti interrogativi. Nonostante un clima esterno a dir poco rovente, Vanoli traccia la linea del suo primo mese di lavoro: “Personalmente sono orgoglioso di questo mese, chiunque ha percepito la passione del mio lavoro. Tutto ciò che è intorno non è di mia competenza“. Il Torino in campo per proseguire la stagione, con nuovi acquisti ma svuotati dell’ennesimo gioiello venduto a caro prezzo.